CALCIO: SUPER LEGA E POLEMICHE
Il pasticciaccio del calcio europeo
Dodici club vogliono staccarsi dalla Uefa che minaccia pesanti ritorsioni
Pubblicato il 19.04.2021 22:13
di Luca Sciarini
Il giorno della rottura è arrivato e la secessione, almeno sulla carta, sembra cosa fatta.
Dodici squadre, tra le più potenti del calcio europeo, hanno deciso di creare una Super Lega per giocare di più tra di loro e guadagnare più soldi.
Ma perchè? Il problema è semplice e tutti lo sanno: il calcio di oggi è in una profonda crisi economica (e non solo per il covid) e i veri responsabili sono proprio quei club che adesso vogliono rinnegare il loro passato per trovare una soluzione veloce e indolore alle loro gestioni poco oculate.
L'idea di staccarsi dall'Uefa e creare una propria competizione privata è molto forte, al limite della provocazione ed era ovvio che creasse la reazione veemente della Uefa (e della Fifa), che da sempre regolano e organizzano le varie competizioni calcistiche.
Se creare un gran polverone era probabilmente ciò che i dodici club volevano, lo scopo è stato ampiamente raggiunto.
Le incomprensioni tra grandi club e la Uefa non sono certo nate ieri. Da anni si sapeva che i club più ricchi volevano più soldi, dall'alto di un contributo alle fortune del calcio europeo e mondiale che ritenevano dovessero essere maggiormente riconosciuto.
Da un certo punto di vista, se non proprio nella forma, almeno nella sostanza non hanno tutti i torti.
Se è vero che la Uefa (cosi come la Fifa) è stata creata per sviluppare e far crescere il calcio dalla base fino alla cima della sua piramide, è anche vero che la punta dell'iceberg avrebbe forse dovuta essere maggiormente coccolata e gratificata. Accade anche con i grandi campioni. Il calcio ci ha insegnato in questi anni che non tutti sono uguali e in fondo è normale che sia cosi.
Da qui le colpe che si deve assumere anche il presidente Ceferin, che ieri si è scagliato contro i dodici club, chiamandoli la "sporca dozzina" e soprattutto contro il presidente della Juventus Agnelli, ritenuto senza mezzi termini un traditore.
Sembra la storia dell'allenatore che non sa gestire le sue star all'interno dello spogliatoio: prima o poi la bomba esplode. Soprattutto se a muovere la rivolta c'è di mezzo il denaro, capace di scatenare da sempre guerre ben più grandi di questa.
La diatriba è ovviamente molto complessa, difficile da spiegare in poche righe, anche perchè per il momento non tutto è ancora chiarissimo.
L'Uefa e la Fifa vieteranno veramente ai giocatori che militano nelle Top 12 di partecipare a Europei e Mondiali (è legale e soprattutto gli conviene?) e soprattutto è ipotizzabile l'eliminazione a tavolino dall'attuale Champions di quelle squadre che oggi sono favorevoli al progetto della Super Lega? 
Sono solo due dei grandi punti di domanda, che fanno pensare che siamo di fronte a qualcosa talmente lontano dalla realtà che sembra di difficile attuazione. Troppi i lati oscuri e troppe le incertezze per pensare che si possa arrivare veramente a una rottura totale.
Più verosimile che la nuova Champions League, "stranamente" annunciata proprio oggi e che si giocherà con una nuova formula, possa venir plasmata anche sulle esigenze e i desideri dei grandi club.
Sarebbe in fondo l'unica soluzione per uscirne in modo (quasi) elegante e senza troppe bruciature.
Anche se ormai lo strappo è stato fatto e qualcuno, in caso di riappacificazione, dovrà comunque recitare il mea culpa e abbandonare la nave.