Il ventiseiesimo turno di
campionato assume grande importanza per i granata che domani sono ospiti dello
Sciaffusa. Una partita sulla carta molto difficile per una squadra che nelle
ultime sei partite ha raccolto la miseria di 4 punti (ruolino da retrocessione)
segnando due sole reti e subendone otto. L’ultima gara vittoriosa si è registrata
a Neuchâtel (21esima giornata), in casa non si vince più dalla 17esima (contro
lo stesso Xamax). Non è sicuramente una situazione piacevole per i giocatori.
Ma neanche per chi va alle partite, giornalisti compresi. In mancanza di
risultati (e di dichiarazioni tipo ‘ dobbiamo essere più cattivi’, ‘non
c’eravamo con la testa’, ‘bisogna lavorare, lavorare, lavorare…’) diventa in
effetti un rompicapo commentare la partita.
Fatto sta che nonostante il
cambio di allenatore e staff si è praticamente al punto di partenza. È mutato
il modo di allenarsi, questo sì, ma il gioco è quello che è (ed era) anche se ne
è stato modificato, come si è fatto notare, lo ‘stile’. Quante volte si è detto
(e scritto) ‘bisogna raddrizzare la mira’? Contro lo Stade Nyonnais non ce n’è
stato bisogno: due tiri in porta in 97 minuti!
Siamo nella stessa identica
situazione di un anno fa (anche per la licenza?). In panchina era arrivato
Sergio Zanetti, subentrato a sei giornate dalla fine del campionato: missione ‘operazione
salvezza’! Da laRegione di venerdì 5 maggio: “Non ancora sciolte le
riserve sul rilascio della licenza, Matteo Tosetti e compagni cercheranno a
Sciaffusa la salvezza matematica”. Giorgia Mossi scriveva: “Il bilancio al
cospetto dei renani è di quattro (tre solo in questa stagione) sconfitte filate”.
E il capitano aveva dichiarato: “Lo Sciaffusa è una squadra che soffriamo,
abbiamo sempre giocato male (…), possiamo tranquillamente rincasare almeno con
un punto”.
Tutto sommato un punto
basterebbe anche venerdì. Lo Sciaffusa nelle ultime sei gare ha conquistato 8
punti, esattamente il doppio (ma soltanto 1 nelle ultime tre uscite, in cui i
granata sono rimasti a mani vuote). Ha perso dal Vaduz (28 punti come l’ACB) che
riceve lo Stade Nyonnais. Secondo Christophe Caschili i vodesi (31 punti) non
possono permettersi di perdere. Ma è probabile che il tecnico francese non si
aspettasse di rientrare dal Comunale con una vittoria (dedicata al capitano Quentin
Gaillard che aveva perso il padre in settimana, ndr): “Non avevamo mai vinto
col Bellinzona, si tratta di 3 punti pesantissimi anche perché domenica andremo
a giocare col Vaduz che dopo il cambio di allenatore è cresciuto parecchio. Dobbiamo
stare attenti anche perché i nostri prossimi avversari si chiamano Sion e Baden”.
Gli argoviesi sabato se la
vedranno con i ‘cugini in un derby dove può succedere di tutto ma l’Aarau, con l’arrogante
Alex Frei in tribuna (è entrato a reclamare, riporta il Blick, nella
cabina degli arbitri senza bussare alla porta…) finora non ha loro mollato
neanche un punto. Ancora il tecnico di Besançon: “Questo è un campionato che
finirà solo all’ultima giornata, le cose fanno in fretta a cambiare.
Dobbiamo continuare a progredire e a provare piacere a giocare come è
successo su questo magnifico terreno da gioco (“Le terrain était magnifique”).
Avete letto bene! Per Caschili vale dunque il detto ‘l’erba del vicino è sempre
più verde’’ che è anche il titolo di un film famoso.
Fare risultato alla
Berformance Arena è indispensabile. Matteo un anno fa aveva affermato: “Vogliamo
riscattarci”. Il Bellinzona il 5 maggio 2023 perse 2-1, ma allora lo stadio si
chiamava Lipo Park. È proprio vero che le cose cambiano in fretta…
(Nella foto Keystone/Monnet, un momento della partita tra Sciaffusa e Sion)