Calcio
La Domenica inglese e quella italiana
La forza del football, la debolezza del calcio
Pubblicato il 18.03.2024 07:58
di Aristide Lorenzi
Domenica pomeriggio. A Manchester si sono affrontati lo United e il Liverpool, in palio c'era il passaggio di turno per le semifinali della Coppa d'Inghilterra. È stata una partita epica, spettacolare, emozionante. Il risultato è stato di 4 a 3 per i padroni di casa. I ritmi sono stati forsennati. Il Liverpool ha dominato tatticamente, ma non è bastato. Lo United ha improvvisato e non si è mai arreso. I supplementari e i capovolgimenti di fronte raccontano di un incontro appassionante. Uno spettacolo che racchiude una bellezza non perfetta, effimera ma che attrae anche lo spettatore neutrale. Il Teatro dei sogni ha spinto, con forza e potenza, i suoi beniamini e ha creato un'atmosfera incredibile. I riti hanno bisogno di essere confermati e le repliche sono sempre diverse. E il football ha rinnovato la sua essenza, il calcio inglese ha espresso la sua supremazia, il suo dominio planetario non ha concorrenti credibili.
Domenica sera. A Milano alla Scala del calcio si fronteggiavano Inter e Napoli. È stata una partita scialba, anonima e sincopata. È finita con un pareggio dove la noia è stata la protagonista assoluta. Ha prevalso la stanchezza. La cifra tecnica è stata la normalità. I nerazzurri meritavano, ma non sono riusciti ad assestare il colpo decisivo. Hanno giocato a sprazzi, con un ardore ridotto al minimo. Gli azzurri sono una parvenza di squadra. Sono evaporati rispetto alla passata stagione. Navigano sull'onda della precarietà. Mettono in campo esclusivamente la tensione nervosa. La Serie A arranca, si fa irretire dal suo passato, non può essere ambiziosa, poiché non ne ha le potenzialità. Tutto è fermo, le Istituzioni sono incapaci di imprimere una svolta politica, il prodotto è stantio. Che cosa rimane al calcio italiano? La passione popolare; un tifo che non conosce limiti. La provincia è salva.
(Foto Keystone)