HOCKEY
Il Lugano c'è ancora!
Ruotsalainen segna, Schlegel para: domani alla Corner Arena per andare in parità
Pubblicato il 21.03.2024 08:33
di Marco Maffioletti
Una partita di cui ci ricorderemo a lungo. Finalmente il Lugano è entrato in modalità playoff. E a vestire i panni dell’eroe è stato uno degli elementi più attesi a inizio stagione, ovvero Arttu Ruotsalainen. Dopo mesi deludenti, il finlandese ha finalmente estratto dal suo repertorio un numero di alta magia decidendo la sfida all’overtime al 63’.
Un 2 a 1 meritato per un complesso bianconero davvero caparbio e combattivo. Una sfida nervosa, con i locali che hanno subito dato l’impressione di aver perso per strada la tranquillità e la serenità avuta nei primi 120’ della sfida. Il Lugano è stato bravo in ogni circostanza e si è rivelato molto costante sull’arco dell’intera partita. Alatalo e compagni sono soprattutto stati eroici a resistere nel secondo tempo, concedendo solo una rete malgrado i tantissimi minuti trascorsi in inferiorità numerica, complice anche il gesto imperdonabile di Quenneville. Il canadese ha incassato un’inutile penalità di partita per un colpo alla testa ai danni di Sörensen al 37’, un fallo di reazione sicuramente evitabile. Un po’ come quello inflitto già al 5’ da Sprunger ai danni di Mirco Müller. Dall’alto della sua esperienza, il capitano dei Burgundi, pure lui spedito anzitempo negli spogliatoi, non sarebbe dovuto incappare in una simile ingenuità. Il gesto più brutto però, capita forse al termine dell’overtime: la gamba di Sörensen si scontra con quella di Wolf che sta andando a festeggiare con i compagni. L'austriaco rimane a terra dolorante È un gesto premeditato? L'impressione è che lo svedese non abbia fatto nulla per evitare l'impatto. C'è quindi da presumere che ci sarà un'apertura di una procedura nei confronti del forte attaccante. Dai brutti episodi a quello più dolce: fermo da due mesi, Niklas Schlegel ha sfoderato una prestazione sublime in un contesto difficilissimo. Tantissima roba, giù il cappello! La serie è ora riaperta, il Lugano ha dimostrato di essere ancora vivo, ha sofferto, ha combattuto come se non ci fosse un domani. Questa è l’indole giusta per mettere in difficoltà un Friborgo sicuramente forte, ma non imbattibile.
(Foto Keystone/Anex)