FUORI ORARIO
Aveva il Ticino nel cuore
Ricordo di Rolf Blättler, persona amabile e calciatore di classe
Pubblicato il 22.03.2024 08:11
di Enrico Lafranchi
Blättler lo ricordo da giocatore elegante, sul campo amava combattere fino in fondo, finché aveva aria nei polmoni, in punta di anima. Non sono trascorsi tanti anni da quando lo avevo incontrato a Tenero, sorridente e cordiale. Una gran bella persona”. Sono parole di Dario Zanetti (ex dirigente ACB) che si emozionava nel vederlo giocare con la maglia della Svizzera: “I suoi gol erano spettacolari, ci entusiasmavano anche quando ce li dovevamo gustare sul piccolo schermo”.
Rolf era nato a Uster il 24 ottobre 1942, i primi calci al pallone li aveva dati su un prato vicino a casa sul quale sarebbe poi sorto l’Altenburg (stadio del FC Wettingen). La sua scomparsa ha addolorato tutto il mondo sportivo. Era molto amato anche in Ticino, non solo per avervi giocato e allenato. Come testimonia l’amico Zanetti, l’ammirazione per Blättler è sempre stata autentica, incondizionata, sincera: “Per il suo carattere, la sua serietà, l’impegno che ha esercitato, con severità e finezza anche nel calcio”.
La stampa romanda lo aveva definito “footballeur de charme” all’immagine di Koblet, guarda caso (Hugo era il ‘pédaleur…”) anche lui originario di Uster: “Il trio Odermatt-Blättler-Kuhn costituisce la linea mediana più famosa del calcio elvetico dopo quella di Springer-Vernati-Lötscher: questo ‘triunvirato’ è di valore europeo!” (L’Equipe de Suisse). Stranamente Blättler è sempre rimasto fedele, salvo la parentesi di due anni col Lugano (finale di Coppa 1971 persa contro il Servette) a compagini della Svizzera tedesca: nell’ordine Wettingen, Grasshopper, Basilea, San Gallo, Lucerna. In carriera ha segnato qualcosa come 174 reti, oltre alle 12 in rossocrociato (oggi siamo nostalgici un po’ tutti di certi suoi gol…).
Goleador con la maglia del GC per tre anni di fila (1965-66-67) in un’epoca di super bomber (da Künzli a Peters, da Theunissen a Martinelli, a Vincenzo Brenna…), sua la doppietta che stese la Francia a Basilea nel 1970 e il gol dell’1-1 al Wankdorf contro gli azzurri. Ma a dati e statistiche preferiamo ricordarne la persona affabile, cortese, aperta e quella di un calciatore di classe cui è stata negata, malauguratamente, la soddisfazione di partecipare a un Mondiale e un Europeo. “Blättler al di là di tante belle soddisfazioni ha purtroppo dovuto ingoiare delle pillole amare”.
Da giocatore-allenatore, allo stadio del Lido nella stagione 1980/81 aveva festeggiato la promozione dopo un interminabile periodo trascorso dalle ‘bianche casacche’ in Prima divisione. Venne portato in trionfo in una Piazza Grande gremitissima, scoppiettante di entusiasmo. Sintetico questo titolo: “Blättler eroe, Locarno in B!”. Rolf non si era però sentito un ‘eroe’. Aveva replicato: “Il merito è tutto dei giocatori e della società”. Per il Locarno la promozione fu benefica. A distanza di sei anni da quell’exploit gli si spalancarono, con Toni Chiandussi, le porte della serie A.
Ma questa è storia del passato. Il presente ci dice che Rolf, uomo dotato di una grande forza di volontà, ci ha lasciati la scorsa settimana. Sono lacrime di dolore per sua moglie Carla, le figlie Andrea, Brigitte e Bettina, i nipoti Marc, Alex, Robin, Mirko e familiari. In questo momento di comprensibile tristezza lo ricordiamo con affetto. Rolf amava il Ticino, rimarrà vivo e presente nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
(Foto Keystone)