HOCKEY
Quelle scene che non sono più accettabili...
La sfida tra Davos e Losanna ha regalato bagarre e interventi che andrebbero puniti pesantemente
Pubblicato il 25.03.2024 08:35
di Marco Maffioletti
“Quello che è accaduto è stato primitivo, colpi sotto la cintura”. Non ha usato mezzi termini l’attaccante del Davos Enzo Corvi nelle sue dichiarazioni rilasciate ai colleghi della Südostschweiz” al termine di gara-4 tra i grigionesi e il Losanna. Parole forti quelle del giocatore della Nazionale, ma che ci sentiamo di sposare in toto. Quanto accaduto nei minuti finali, a risultato già ampiamente acquisito a favore del Davos, non è tollerabile ed è una brutta pubblicità per il nostro hockey.
Al 51’19’’ scoppia una bagarre che coinvolge più elementi. Tra i protagonisti ci sono Tim Bozon e Kristian Näkivä. Quest’ultimo perde il duello ed è già a terra, ormai fuori combattimento, ma il figlio d’arte in preda alla follia non si ferma e sferra ancora due pugni al volto all’avversario. Il finlandese esce malconcio, non si regge praticamente sulle gambe e viene trasportato all’ospedale per ulteriori analisi. Il secondo episodio è altrettanto increscioso. A 3 secondi dalla sirena finale, Cody Almond carica da dietro, alla testa, il povero Davyd Barandun. Il davosiano non era in possesso del disco e non può prevedere l’accaduto, Almond arriva in effetti da un angolo “cieco”. L’impatto è durissimo, il gesto dell’attaccante del Losanna, è pericolosissimo, inutile ed è un’assoluta mancanza di rispetto nei confronti di un collega. Non è accettabile, specialmente perché a rendersi colpevole è stato un 34enne con grandissima esperienza e una lunga carriera alle spalle. Sono gli ennesimi episodi di una stagione che troppo spesso ha prodotto questo tipo di interventi. Le punizioni? Contro Bozon non è nemmeno stata aperta una procedura, il numero 94 è stato automaticamente sospeso per una partita visto che si tratta della sua seconda penalità disciplinare maggiore. Contro Almond è stata aperta la procedura e si attende la decisione dei piani alti. Con la mano leggera che ormai la fa da padrone, c’è da prevedere che non riceva più di 3 o 4 partite di squalificate. Lo ripeteremo alla noia: con questi provvedimenti, al limite del ridicolo, non si arriverà mai ad arginare certi interventi e non si potrà mai inculcare una sana cultura del rispetto nei confronti dell’avversario. 
(Foto Keystone/Steiger)