Tennis
"Vieni tu, guarda se ci riesci"
Quando l'allenatore diventa il perfetto capro espiatorio
Pubblicato il 30.03.2024 08:27
di Red.
Medvedev è un talentuoso e le sue capacità tennistiche sono innegabili. Nonostante la sua altezza ha un gioco reattivo. In conferenza stampa è molto spesso ironico, intelligente e non si nasconde dietro la banalità. È interessato a “ragionare”. L'opinione generale degli esperti è quella che avrebbe potuto vincere di più. Ma la fase di interregno è durata poco, dopo la triade ecco spuntare Sinner e Alcaraz. Il russo è comunque un personaggio, ora indecifrabile, ora intelligibile. Spiega: “Il tennis è uno sport da alti e bassi”. Poiché non vince sempre il più forte in assoluto, ma il più forte nella partita, la forza mentale è un fattore imprescindibile. E poi c'è l'umano che prorompe. Nella semifinale contro Sinner, a Miami, è stato letteralmente travolto dall'italiano. Si è fatto irretire dalla frustrazione e gli errori sono arrivati copiosi. E ha cominciato a girarsi verso il suo angolo composto da sua moglie e dal suo allenatore Gilles Cervara. Il secondo ha cercato di motivarlo. Ma niente. Medvedev ha più volte fulminato con uno sguardo torvo il suo coach, ritenuto il responsabile della sua giornata storta. E gli ha urlato: “Vieni tu, guarda se ci riesci”. È una notizia delle ultime ore: Djokovic si è separato dal suo storico allenatore Ivanisevic. I due avrebbero litigato violentemente nel corso di un allenamento. Una seduta svolta male dal serbo, il croato lo avrebbe rimproverato aspramente, ecco la rottura. Ma il campionissimo pare che da tempo non fosse soddisfatto del lavoro del suo team. Al termine degli Australian Open fu perentorio: “Vi licenzio tutti”. Djokovic, alle prese con un momento non facile, avrebbe un'idea in testa: fare tutto da solo, senza dover più dare retta a nessuno. A quel punto l'imprecazione può essere rivolta verso l'alto: destino o fato che sia.
(Foto Keystone)