Le
chiamano "vittorie sporche", e sono quelle che arrivano
quando non si è disputata una grande partita. Come già scritto, il
risultato, tutto sommato netto, non deve infatti trarre in inganno:
il primo gol dei ticinesi è infatti arrivato solo al 76', a opera di
Doumbia, subentrato all'infortunato Hajrizi un quarto d'ora prima,
nonostante la chiara differenza di valori individuali tra le due
compagini e il fatto, non certo secondario, che i bianconeri si
trovassero in superiorità numerica più o meno dalla fine della
prima frazione, per effetto del cartellino rosso sventolato sotto il
naso di Diakité al 44', per un brutto fallo su Bislimi, costretto
poi a lasciare il campo. Vittoria
sporca, perché ottenuta nonostante una gara nervosa, dove i
sottocenerini hanno avuto sì un netto predominio rispetto al
possesso palla, ma con qualche difficoltà a rendersi pericolosi nei
sedici metri avversari, e dove hanno visto uscire per infortunio un
paio di titolari importanti. Come ha detto Mattia Croci-Torti ai
microfoni della RSI, a fine gara, queste sono partite che vincono le
squadre forti, le quali riescono a restare sul pezzo anche quando le
cose non vanno proprio come da pronostico. Tre gol segnati, e due
realizzati da giocatori subentrati (oltre a Doumbia, Przybyiko, al
primo centro in gara ufficiale): insomma, c'è da essere soddisfatti,
anche se non manca, ovviamente, un po' di apprensione per le
condizioni dei due giocatori usciti anticipatamente per infortunio.
Martedì vedremo chi potrà recuperare, tra quelli già in
infermeria. La squadra, in definitiva, continua a dimostrare di aver
raggiunto un livello di maturità ottimale. Certo, l'avversario non
era di quelli che intimorivano: però, più passava il tempo, e più
la pratica si complicava. Sono quelle situazioni dove, nel tennis, si
parla di "braccino", cioè dell'incapacità di assestare a
un avversario indebolito il colpo decisivo, facendolo rientrare in
partita. Di sicuro, se i bianconeri non fossero rientrati in Ticino
coi tre punti, dopo essere stati in superiorità numerica, le polemiche
sarebbero state servite. Ora, invece, si può guardare al futuro
immediato con ottimismo, nonostante si debbano valutare, come
scrivevamo sopra, le condizioni fisiche di qualche elemento. Quinta
vittoria consecutiva: una piccola impresa già riuscita al Crus due
stagioni fa, e prima ancora da Paolo Tramezzani, nell'era Renzetti.
Punti importanti, che consentono di accorciare sul Servette sconfitto
a Winterthur nelle prove generali di semifinale di Coppa svizzera
(come dire che una finalissima tra due compagini entrambe al di là
del Röstigraben è ancora tutta da ottenere). Dopodiché, al
fischio finale della sfida della Schützenwiese, il prossimo fine
settimana, si alzerà la testa e si guarderà la classifica, come
dice giustamente il tecnico di Vacallo. Per ora, si aspetta la sfida
in casa col Basilea, martedì sera, sperando in un grande afflusso da
parte del pubblico di casa: la squadra lo merita, l'avversario è di
quelli blasonati, anche se in crisi, e la classifica è di quelle che
fanno sognare. Se non ora, quando venire a Cornaredo?
Insomma, i bianconeri sono attesi da una settimana importante. E
proviamo, solo per un momento, a pensare se quel pallone colpito da
Celar a Ginevra, anziché stamparsi sull'asta per poi consentire, in
modo beffardo, la ripartenza dei padroni di casa, con tutto ciò che
ne è conseguito, si fosse insaccato. Speriamo che quell'occasione
non si riveli, a fine stagione, decisiva per i destini di questa
squadra.
(Foto Keystone/Bott)