Calcio
Lugano, Pontaise, titolo
I Bianconeri si avvicinano sempre di più alla vetta
Pubblicato il 02.04.2024 10:39
di Giorgio Genetelli
La fisiologica sconfitta del Servette e l’ingrippata dello Young Boys portano il Lugano a meno sei dalla vetta. Bianconeri che hanno giocato male con lo Stade, ma nell’epica condivisa, e un po’ frusta, del calcio queste sono vittorie decisive nella corsa al titolo. Calcolando anche che il sabato di Pasqua ha presentato un conto pesante quanto a viabilità, tra passi chiusi per neve, vacanzieri che costi quel che costi io vado, navette soppresse (tutto questo riguarda il cronista, quindi si può soprassedere). Tornano a casa zoppi Hajrizi e Bislimi, due perdite non da poco e stasera c’è il Basilea, che seppur squinternato e destinato al girone inferiore, è imprevedibile. Ma la Pontaise? Stadio olimpico che pareva sotterrato nel 2020 quando nacque la Tuilière, è risorto con lo Stade, che “più che un club è una famiglia”, recita il motto. E infatti è frequentato dalle famiglie dei giocatori, e neanche tutti. Lo Stade tornerà in Challenge (eppure è una squadra giochista e anche in dieci ha imbrigliato l’opaco Lugano), e con lui la Pontaise. E dispiace: quel vuoto prepartita colmato da una decina di uccelli intenti a beccare vermi sul prato, quella venustà architettonica da cortina di ferro, quella scritta olimpica in ferro, i cessi introvabili, la tribuna stampa fatta di pannelli del do-it, beh, mancheranno. Resta, come retaggio di un mondo sommerso, il Cornaredino, e sarebbe ora che si riempisse per una squadra che i pigri tifosi luganesi dovrebbero amare adesso, e non dopo, o a carro esibito. C’è anche la Schützenwiese, ah già, come stadio vintage. Quello è sempre pieno e trabocca di passione per la sua squadra, che Rahmen ha plasmato in verticale come un piccolo Liverpool, e il Lugano ci andrà questo sabato. A occhio, è una sliding door per i bianconeri, con vista sui sogni più grandi.