La
corsa è una comunità aperta, democratica. Un luogo dove le persone
si incontrano e comunicano, dove non esistono le diversità, poiché
tutti sono attratti dalla stessa cosa e nello stesso momento: correre
più a lungo possibile. Chi corre appartiene alla terra, non importa
da dove si è partiti, non importa dove si deve arrivare, non importa
il tragitto che si deve compiere, importa solo: infilare un passo
dopo l’altro. Quando si inizia a correre, si entra in contatto con
se stessi, ci si concentra su ogni movimento e ogni rumore del corpo,
si ascolta il respiro e il battito del cuore, gli occhi cercano di
raggiungere l’orizzonte. Si corre nel vuoto: non per raggiungerlo,
ma per oltrepassarlo. Russ Cook è un podista inglese di 27
anni e ha compiuto un'impresa, rimarrà per sempre nella storia e
sarà per sempre ricordato: ha attraversato tutta l'Africa dal
punto più a sud (Capo Agulhas in Sudafrica) a quello più nord (Cap
Angela presso Biserta in Tunisia). Ha corso in totale 385
maratone (oltre 41 chilometri la distanza) in 352 giorni;
ha coperto più di 16mila chilometri; era partito il 22
aprile 2023. La sua è stata una corsa benefica, ha raccolto
690mila sterline per la Running Charity, che lavora con giovani senza
dimora, e per la Sandblast, si tratta di un'associazione che assiste
persone senza casa nel Sahara occidentale. È soprannominato
“Hardest Geezer” ossia il “vecchio bislacco più tosto”.
Quando è arrivato sul traguardo si è messo le mani tra i capelli,
si è tuffato in mare per fare un bagno catartico e ha poi esclamato:
“Sono un po' stanco”. Ha dovuto sopportare di tutto;
rapine; posti di blocco; ha perso documenti e soldi; ha avuto
problemi di salute, mal di schiena e urine macchiate di sangue. Il
suo passato racconta di un ragazzo che ha dovuto lottare contro
l'alcolismo e la dipendenza dal gioco d'azzardo. Nella parte finale è
stato accompagnato da decine di persone, hanno corso e hanno esultato
con lui. Canta De Gregori: “La storia siamo noi, siamo noi che
scriviamo le lettere, siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto
da perdere”. E “nessuno si senta escluso”.
(Foto Keystone)