Abbiamo parlato con Brenno
Martignoni Polti il cui cuore batte granata da sempre. Già sindaco di
Bellinzona dal 2004 al 2012, era in carica al momento della trionfale
promozione in Super League il 20 maggio 2008 a San Gallo, promozione che ha
festeggiato in prima persona all’Espenmoos e al rientro della squadra in una città
brulicante di gente esultante, con migliaia di tifosi assiepati in Piazza del
Sole (come pure in Piazza Governo) sino
alle prime luci dell’alba (fu decretata notte libera!). Martignoni è tuttora
sempre presente alle manifestazioni di casa ACB (promozione in Challenge
League, Club dei 100, Natale granata…).
Alle elezioni di domenica è
di nuovo in corsa per il Municipio con Il Noce, partito da lui fondato nel
2008. Il tema della nostra intervista non è però ‘politico’, si concentra sullo
stadio che ‘s’ha da fare’ visto che il Comunale, come ripetutamente detto da
più parti, è diventato uno stadio d’atletica al punto che non si riesce più a
‘vivere’ (specialmente dalla tribuna, dove gli abbonati sono andati nettamente calando,
non c’entrano le 7 sconfitte casalinghe) una ‘vera’ partita di calcio.
Martignoni che ne dice lei
dell’attuale struttura?
“Le recentissime vicissitudini ci fanno effettivamente capire che il tema del nuovo stadio per l’ACB non può più essere procrastinato. La convivenza con le infrastrutture per l’atletica non è assolutamente più possibile”.
“Le recentissime vicissitudini ci fanno effettivamente capire che il tema del nuovo stadio per l’ACB non può più essere procrastinato. La convivenza con le infrastrutture per l’atletica non è assolutamente più possibile”.
In che senso?
“La nostra squadra merita una struttura propria. L’evoluzione naturale al passo con i tempi comporta la realizzazione di una vera casa per l’ACB. Un campo da gioco moderno che tenga conto delle esigenze interne ed esterne”.
“La nostra squadra merita una struttura propria. L’evoluzione naturale al passo con i tempi comporta la realizzazione di una vera casa per l’ACB. Un campo da gioco moderno che tenga conto delle esigenze interne ed esterne”.
Che significa?
“Vuol dire mettere il pubblico e in particolare le tifoserie (anche quelle ospiti, scandaloso dove sono ‘ingabbiate’, ndr) in condizione di seguire le partite da vicino, marcando un contatto diretto con il campo. Nell’attuale Comunale sono inaccettabili le distanze tra la gente e i propri beniamini. Uno ‘stato’ che non esiste più da nessuna altra parte!”.
“Vuol dire mettere il pubblico e in particolare le tifoserie (anche quelle ospiti, scandaloso dove sono ‘ingabbiate’, ndr) in condizione di seguire le partite da vicino, marcando un contatto diretto con il campo. Nell’attuale Comunale sono inaccettabili le distanze tra la gente e i propri beniamini. Uno ‘stato’ che non esiste più da nessuna altra parte!”.
Come vede il nuovo stadio?
“Un gioiellino da fiore all’occhiello. Un dodicimila posti in modo da garantire le condizioni UEFA. A spalti con posti a sedere tutti coperti. Non è un’utopia! Oggi come oggi chi opera può realizzarlo in poco tempo con elementi per lo più prefabbricati”.
“Un gioiellino da fiore all’occhiello. Un dodicimila posti in modo da garantire le condizioni UEFA. A spalti con posti a sedere tutti coperti. Non è un’utopia! Oggi come oggi chi opera può realizzarlo in poco tempo con elementi per lo più prefabbricati”.
Resta però la grande
incognita dove costruirlo, no?
“Non direi, in realtà nella nuova Bellinzona il luogo ideale c’è già ed è pure deputato da tempo al gioco del pallone…”.
“Non direi, in realtà nella nuova Bellinzona il luogo ideale c’è già ed è pure deputato da tempo al gioco del pallone…”.
Cioè?
“Il campo dell’US Giubiasco. Da tutti i punti di vista offrirebbe le opzioni per giungere spediti a dare finalmente all’Associazione Calcio Bellinzona il suo più che dignitoso ‘tempietto’ casalingo. Verrebbero così superati gli ostacoli che continuano ad accatastarsi al vecchio Comunale".
“Il campo dell’US Giubiasco. Da tutti i punti di vista offrirebbe le opzioni per giungere spediti a dare finalmente all’Associazione Calcio Bellinzona il suo più che dignitoso ‘tempietto’ casalingo. Verrebbero così superati gli ostacoli che continuano ad accatastarsi al vecchio Comunale".
Non pensa che si sia già
perso troppo tempo?
“Eh sì, è ora di mettere in opera quello che nel 1947 portò un salto di qualità. Il tempo delle mezze misure e delle proverbiali ‘pezze’ che non accontentano mai nessuno è ormai superato. Ora sta a noi promuovere una soluzione inedita e drastica”.
“Eh sì, è ora di mettere in opera quello che nel 1947 portò un salto di qualità. Il tempo delle mezze misure e delle proverbiali ‘pezze’ che non accontentano mai nessuno è ormai superato. Ora sta a noi promuovere una soluzione inedita e drastica”.
Tocca alla città armarsi finalmente
di buona volontà?
“Certo, dobbiamo in effetti ‘remare’ tutti convinti verso questa idea innovativa (Martignoni Polti ne è primo cittadino). La giusta via per arrivare presto all’obiettivo definitivo è proprio questa, non ho alcun dubbio. È questione di scelte e, come dice lei, di voglia di realizzarle. Il momento è adesso!”.
“Certo, dobbiamo in effetti ‘remare’ tutti convinti verso questa idea innovativa (Martignoni Polti ne è primo cittadino). La giusta via per arrivare presto all’obiettivo definitivo è proprio questa, non ho alcun dubbio. È questione di scelte e, come dice lei, di voglia di realizzarle. Il momento è adesso!”.
È chiaro che lo stadio
Comunale oggi non corrisponde più a quelli che sono i parametri e i criteri di
una struttura per giocare a calcio nell’élite svizzera.
(Nella foto Brenno
Martignoni Polti ripreso con il DG Marco Degennaro all’Espenmoos nel 2008)