Ciclismo
L'ultimo uomo
La storia dell'australiano Cyrus Monk alla Parigi-Roubaix
Pubblicato il 13.04.2024 07:16
di Red.
La storia dell'ultima Parigi-Roubaix è nota: l'ha dominata e vinta il formidabile Mathieu Van der Poel. Una corsa che può davvero diventare un “inferno”, 6 ore terribili e durissime, dove il tempo diventa un'eternità. Lui è un australiano; ha 27 anni; ha capelli lunghi e, in genere, un filo di barba la barba; il suo volto ricorda i ragazzi del '68; è professionista dal 2015 e non ha mai vinto una gara; indossa la maglia della squadra svizzera Q36,5. In Francia è arrivato 128°, è stato l'ultimo a completare la corsa, è entrato nel velodromo André-Pétrieux quasi un'ora dopo il primo. Si chiama Cyrus Monk. Ha avuto un incidente nel primo dei 29 settori; ha percorso centinaia di chilometri sempre da solo; ha forato per ben tre volte; ha rincorso tutto il gruppo e non si è fermato; aveva in testa solo un obiettivo: finire, giungere al traguardo. Alle spalle aveva l'incubo del camion-scopa, lo ha sorretto un pensiero fisso e martellante: “Continuare a pedalare”. Era stato selezionato per le classiche delle Ardenne, ma gli infortuni hanno decimato la sua formazione ed è stato arruolato per la Parigi-Roubaix. Racconta: “In partenza si percepisce il nervosismo”, uno stato d'animo naturale “tutti a pensare se si riuscirà ad arrivare fino alla fine”. Continua: “Molte cose in questa gara sono fuori dal tuo controllo”. La prima foratura, nel primo tratto di pavé, è stata letale: “Ho guidato per alcuni minuti sul cerchione. La nostra macchina era lontana”. Per Monk è iniziata un'altra gara, l'auspicio era quello di trovare un gruppettino, agganciato nella foresta di Arenberg. Compagni che, però, si sono via via ritirati. Il carro delle scope lo ha superato per ben due volte. Il pubblico sul percorso non ha smesso di incitarlo e spronarlo: “È stato fantastico avere quel sostegno”. Non ha mai avuto dubbi e si è detto: “A meno che non sia in un'ambulanza, terminerò questa gara”. E così è stato, nonostante sofferenze e ostacoli imprevisti. Ma non è finita. Ha una speranza: ritornare l'anno prossimo e correre davanti.