La
storia dell'ultima Parigi-Roubaix è nota: l'ha dominata e vinta il
formidabile Mathieu Van der Poel. Una corsa che può davvero
diventare un “inferno”, 6 ore terribili e durissime, dove il
tempo diventa un'eternità. Lui è un australiano; ha 27 anni; ha
capelli lunghi e, in genere, un filo di barba la barba; il suo volto ricorda i ragazzi del
'68; è professionista dal 2015 e non ha mai vinto una gara; indossa
la maglia della squadra svizzera Q36,5. In Francia è arrivato 128°,
è stato l'ultimo a completare la corsa, è entrato nel velodromo
André-Pétrieux quasi un'ora dopo il primo. Si chiama Cyrus Monk.
Ha avuto un incidente nel primo dei 29 settori; ha percorso centinaia di
chilometri sempre da solo; ha forato per ben tre volte; ha rincorso
tutto il gruppo e non si è fermato; aveva in testa solo un
obiettivo: finire, giungere al traguardo. Alle spalle aveva l'incubo
del camion-scopa, lo ha sorretto un pensiero fisso e martellante:
“Continuare a pedalare”. Era stato selezionato per le
classiche delle Ardenne, ma gli infortuni hanno decimato la sua
formazione ed è stato arruolato per la Parigi-Roubaix. Racconta: “In
partenza si percepisce il nervosismo”, uno stato d'animo
naturale “tutti a pensare se si riuscirà ad arrivare fino alla
fine”. Continua: “Molte cose in questa gara sono fuori dal
tuo controllo”. La prima foratura, nel primo tratto di pavé, è
stata letale: “Ho guidato per alcuni minuti sul cerchione. La
nostra macchina era lontana”. Per Monk è iniziata un'altra
gara, l'auspicio era quello di trovare un gruppettino, agganciato
nella foresta di Arenberg. Compagni che, però, si sono via via
ritirati. Il carro delle scope lo ha superato per ben due volte. Il
pubblico sul percorso non ha smesso di incitarlo e spronarlo: “È
stato fantastico avere quel sostegno”. Non ha mai avuto dubbi e
si è detto: “A meno che non sia in un'ambulanza, terminerò questa
gara”. E così è stato, nonostante sofferenze e ostacoli
imprevisti. Ma non è finita. Ha una speranza: ritornare l'anno prossimo e correre
davanti.
Ciclismo
L'ultimo uomo
La storia dell'australiano Cyrus Monk alla Parigi-Roubaix