È
considerato uno dei più grandi giocatori della storia del calcio
britannico. Era una formidabile ala, capace di andare oltre il suo
ruolo. Era dotato di una tecnica sopraffina; il suo dribbling,
eseguito in velocità, era fulminante; segnava e sfornava assist per
i suoi compagni; era intelligente tatticamente. La sua bacheca è
strapiena di trofei. La sua carriera è stata indissolubilmente
legata al Manchester United. Ma Ryan Giggs è scomparso. Deve essere dimenticato. A raccontare la sua storia è il
portale The Athletic. Il
gallese ha 50 anni ed è caduto nell'oblio. La causa è il processo
penale a cui è stato sottoposto: l'accusa era quella di vessazioni e
abusi psicologici e fisici nei confronti della sua ex ragazza. La giustizia lo
ha assolto. Ma la panchina del Galles gli fu tolta e la sua immagine
pubblica è stata definitivamente rovinata. E lui ha deciso di
giocare di rimessa. Il pubblico se lo sceglie e si offre a platee
minori. Va in tour per piccoli teatri, fa serate a pagamento. Lo
accompagna, talvolta, il suo ex compagno Paul Scholes. Appare
raramente in televisione, non intende rilasciare interviste e non ci sono
datori di lavoro che lo vogliono assumere come opinionista. Ha fatto
la storia della Premier, ma è sempre escluso dalla Hall of Fame, è
stato premiato con l'Ordine dell'Impero Britannico per i suoi servizi
al calcio. Riporta The Athletic
che alla sue serate partecipano, in genere, oltre duecento persone,
che pagano tra le 90 e le 250 sterline per sentirlo e vederlo, è
previsto pure un pacchetto più costoso con tanto di incontro
individuale e annessa foto. È pure comproprietario di una squadra: è
il Salford, milita nella quarta divisione, l'ha comprata con Scholes,
i fratelli Neville e Beckham. Vorrebbe tornare ad avere ruoli
dirigenziali di livello, ma la sua reputazione sembra compromessa, in questo caso il perdono non è concesso. I
suoi successi sono solidi, come la sua popolarità, ma per lui
difficilmente si accenderanno di nuovo le luci della ribalta.
(Foto Keystone)