CALCIO
Salvezza, ticinesi e contratto
A colloqui con Ludovico Moresi, tecnico del Lugano II, alla vigilia della sfida di Ginevra
Pubblicato il 16.04.2024 12:16
di L.S.
Tre punti di vantaggio sul San Gallo e nove sul Servette, l’avversario di domani sera a Ginevra.
Per il Lugano II di Ludovico Moresi la sfida con i ginevrini, che hanno mezzo piede in Prima Classic, può voler dire tanto in chiave salvezza.
La squadra sta bene: tre vittorie nelle ultime cinque partite, ma la pochezza di tre punti conquistati fuori casa in tutto il campionato.
Ludo, tecnico dei bianconeri, è consapevole dell’importanza della posta in palio a Ginevra:
“Loro devono vincere, altrimenti sono fuori, per noi una vittoria vorrebbe dire ovviamente tantissimo. Ma visto la classifica, non dobbiamo pensare di essere molto più forti di loro e perciò sarà una partita difficile”.
Un campionato che quest’anno sembra molto competitivo:
“Beh, quest’anno non c’è più il Chiasso che si era ritirato o l’YF Juventus che aveva racimolato soltanto 15 punti in tutto il campionato. Ci sono tante squadre Under 21 e tutte vogliono salvarsi”.
State avendo problemi a fare punti fuori casa:
“Credo sia una questione “genetica”. Noi siamo giovani e con dei ragazzi che devono ancora completare la loro maturazione a livello fisico. È normale, quando vai su terreni più pesanti e contro avversari molto forti fisicamente, si soffre. In casa, sul nostro sintetico, dove possiamo far valere la velocità, abbiamo molte più possibilità di fare risultato”.
Nelle ultime cinque partite ne avete però vinte tre:
“Come capita spesso per le squadra Under 21, la preparazione non è mai semplice. Giustamente la prima squadra richiama alcuni nostri giocatori e l’amalgama per noi è un po’ più complicata. Ora però la squadra sta bene, sono arrivati anche dei rinforzi come Weber dal Servette o Ryter da Basilea, e credo che siamo sulla buona strada”.
Si fa anche il nome di Neelakandan per il Lugano. Un 19.enne granata di belle speranze che lei conosce bene:
“Ha disputato un paio di partite con noi e lo ritengo un ragazzo molto interessante, uno che mi piaceva già quando aveva 16 anni. Credo che abbia  la mentalità giusta”.
Dal settore giovanile ci si aspetta sempre che arrivi qualche ticinese in prima squadra:
“Questo è normale e credo che alla lunga sia l’obiettivo del club. Purtroppo abbiamo avuto un buco generazionale, non credo sia un segreto. Negli anni, ragazzi come Muci, Leo, Nigg, Morandi, Arigoni o Vlasenko sono andati via dal Ticino. La società ovviamente vuole cambiare questa tendenza”.
Un dato che spicca in questa squadra, è che non c’è nemmeno un nazionale:
“Per il momento è così, e questo ovviamente vuol dire qualcosa e un po’ ci penalizza. Come ho detto, bisogna lavorare in profondità e avere pazienza. Sono certo che alla lunga il lavoro pagherà”.
Per Lei contratto indefinito e futuro da… definire?
“Ora sono concentrato unicamente sulla salvezza, e il contratto indefinito e l’ottimo rapporto che ho con Hangarter e Da Silva mi fa sperare in una continuità del mio lavoro qui a Lugano. Sono veramente contento e stimolato con quello che sto facendo e spero di poter ancora lavorare a lungo con questi ragazzi e con questo club".
Intanto a Lugano si respira grande entusiasmo per i risultati della prima squadra:
“Quando si ottengono questi risultati poi diventa tutto più facile e più bello. Questa squadra ha del potenziale e il Crus lo disse già lo scorso anno: se l’YB molla un po’, bisogna essere pronti ad approfittarne, come fece un paio di anni or sono lo Zurigo”.
(Foto Keystone: era il 2003 e nel Lugano giocavano sia Maric, a sin., che Moresi, qui alle prese con il sangallese Tachie Mensah)