Una delle massime riguardante i tifosi è
quella: che tutti si sentono dei potenziali allenatori.
Recentemente Allegri ha accusato i giornalisti di non essere
all'altezza di comprendere e che capiscono poco di calcio. Il dilemma si
pone: i tifosi hanno un'idea di come funzioni il football? Il
giornalista Daniel Verdù se lo chiede in un pezzo sul giornale El
Pais. La sua opinione è chiara, gli appassionati “sono devoti
all'ignoranza”, siamo tali “perché non sappiamo
interpretare quel che vediamo”, in sintesi “il nostro
analfabetismo si trasforma involontariamente in un'epifania”.
Il tifoso vede, analizza e commenta. È sicuro di avere le giuste competenze parla con convinzione e senza incertezze. Ma
Verdù non ha dubbi: “Ci manca la più remota idea di come
succedono le cose in campo”, l'avvenimento “è trasformato
in una sorta di mistero quasi religioso in cui fenomeni di ogni
genere accadono senza una spiegazione chiara”. La tesi:
“Vediamo ma ci mancano gli strumenti per capire, ignoriamo. E
non è neanche male. Qualcosa di simile accade con l'arte
contemporanea e le sue forme astratte. E in questo consiste anche la
fede, ignorare la scienza per spiegare la realtà”. È evidente
che si vince se si hanno i giocatori migliori, se si corre di più,
se si difende con ordine, ma “i più non saprebbero spiegare
cosa accade in determinate fasi di gioco”. I protagonisti non
ci aiutano perché “sono racchiusi in una bolla silenziosa”.
Siamo in una piena confusione inconsapevole, posto che “questo
sport si pratica con i piedi, una parte imprecisa del corpo che offre
poche funzioni oltre a mantenerci in posizione eretta”. Gli
esperti sostengono che le discipline “più prevedibili sono
quelle in cui si adoperano le mani”. Ma non sanno “spostare
le montagne” come è capace di fare il calcio.
(Foto Keystone/Klaunzer)