HOCKEY: RIVOLUZIONE NELL'HC LUGANO?
Quanta curiosità attorno all'analisi bianconera...
HC Lugano: dopo l'eliminazione con il Rappi si attendono le prossime mosse
Pubblicato il 24.04.2021 08:42
di Luca Sciarini
Il Lugano è arrivato svuotato ai quarti di finale dei playoff.
La lapalissiana evidenza ha infatti condotto la squadra verso la porta del campionato. Un commiato triste in una stagione che speriamo di poter presto cancellare dalle nostre menti (ovviamente per il covid e non per il gioco espresso dai bianconeri).
Bisogna risalire a inizio stagione e ricordarsi qual era l'obiettivo: un posto tra le prime tre delle Regular Season e qualificazione alla Champions League.
Un traguardo che con il passare delle settimane e gli addii di Kurashev e Carr era stato poi riposizionato sino a un più ragionevole sesto rango.
E invece questo Lugano cosa ti combina? Decide di mettere la marcia giusta, racimolare vittorie e punti e chiudere inaspettatamente al secondo posto. Un piazzamento inatteso e che a Lugano non si "celebrava" da una vita.
A quel punto, inevitabile che fosse così, l'asticella si alza: l'avversario è il Rapperswil e allora è facile, per non dire scontato, pensare già alla semifinale.
E invece accade l'impensabile: la squadra crolla. Senza attenuanti, senza batter ciglio.
Certo, forse gara3 è stata fondamentale e quella sconfitta ha iniziato a insinuare nelle menti bianconere il dubbio della sconfitta.
Passare da sconfitta a fallimento è presto fatto: si esce ai quarti, per di più contro il Rappi. Tutto da buttare.
Se invece di farsi maramaldeggiare dal Rappi, i bianconeri fossero stati eliminati dal Bienne (che invece a sua volta era stato eliminato dai sangallesi) forse non ci sarebbe stato tutto questo clamore.
Di chi la colpa di questo "fallimento"? Ovviamente il dito viene puntato sull'allenatore. Ha spremuto troppo i giocatori migliori durante la Regular Season. Lo dicono un po' tutti. Dopo un'attenta analisi ci si accorge che non è vero. Che è una boutade senza grande fondamento.
Le cause allora sono altre. Ma quali?
Gli stranieri che hanno toppato nel momento finale? No, perchè erano stanchi poverini.
Alcuni "senatori" che non hanno dato ciò che potevano? Bisogna capirli, erano in ansia per il loro futuro. Per molti lontano da Lugano.
E allora? Sarà veramente interessante sapere cosa verrà fuori dall'analisi della stagione bianconera.
Per Pelletier, dirigenza dixit, è ancora tutto aperto. Ogni decisione verrà rimandata a dopo l'analisi.
Il nome più gettonato è sempre Mc Sorley, che due mesi fa aveva ammesso di aver firmato per una squadra di National League. Che evidentemente, a questo punto, non può essere il Lugano. Se tutti hanno detto la verità ovviamente...
E allora a chi verrà affidata l'ennesima rifondazione?
Il lavoro non mancherà al direttore sportivo Hnat Domenichelli, che oltre all'allenatore (la NZZ ieri ha scritto che il Lugano ha già fatto firmare il suo allenatore due mesi fa...) dovrà allestire un roster che rischia di essere molto diverso dall'attuale.
Arriveranno sicuramente Guerra, Alatalo e il giovane Stoffel, mentre le partenze rischiano di essere tante.
Buergler va ad Ambrì, Suri a Zugo, Lajunen che torna a casa, Heed ancora senza contratto e Sannitz che dovrebbe mettere un termine alla sua carriera. Senza dimenticare Romanenghi, pure lui senza contratto, Lammer che nonostante ce l'abbia potrebbe finire al Rappi o al Kloten e Wellinger che invece andrà a Davos. C'è pure Zurkirchen che è in contatto con gli aviatori in caso di promozione in serie A.
Insomma, siamo veramente davanti a una bella rivoluzione, non c'è che dire.
La speranza, in questo bailamme di voci e nomi, è che in futuro si stabilisca finalmente una strategia univoca e che magari comprenda l'inserimento di qualche giovane. Visto i promettenti risultati ottenuti dagli Juniori Elite e il buon lavoro che sta svolgendo la sezione giovanile.
Per ora fermiamoci qui. Presto ne sapremo di più. Molto di più.