Squadriglie
di opliti anti-sommossa transitano in bahnhof, quella di Zurigo, tra
cartacce e lattine alla fermata del tram, soppresso e arrangiatevi.
Deve esserci stata una divergenza di vedute tra tifosi. Come si fa ad
arrivare al Letzigrund? Eh… Ehm… (risposta di un addetto ai
servizi). Zu Fuss, dico. Ya. Ecco. Allora via a piedi, già con pensieri
grigi in merito, e in prossimità dello stadio, in direzione
ondeggiante e contraria, fluttua il corteo della südkurve, chissà
dove vanno a due ore dal match. Deve essere una delle proteste del
tifo organizzato, per biglietti nominali o cose così, di controllo e
sicurezza. Fa il freddo tipico del maggio dietro l’angolo: il
maggio delle rivoluzioni? Ormai solo minime e per qualcosa che
riguarda solo te, trattori o pensioni. Non ci credo (più) ai
benefici delle masse in rivolta, non nella indifferente Elvezia, non
nella danarosa Zurigo. Poi, la massa non va in curva, ma okkupa la
tribuna principale, un esproprio coi fiocchi. Infatti si mette anche
a nevicare di brutto, eppure la partita comincia, con un pallone
bianco che, per esempio, Victor Ruiz del San Gallo non vede a un
metro e calcia l’aria e si ribalta. Il pallone rosso dev’essere
finito a Cuba. L’arbitro Tschudi fa giocare per cinque minuti e
poi, con Zeidler che si sbraccia in proteste per la situazione
impossibile, sospende. In attesa delle renne, o almeno di qualcuno
che pulisca le linee della taiga. Ma gli inservienti sono quattro di
numero (gli altri in sciopero?), con dei soffiatori che avanzano un
passettino per volta tra l’irritazione generale. Allora succede.
Mentre il presidente Canepa scalcia la neve come per sincerarsi che
sia vero, i ragazzi e le ragazze della Südkurve scavalcano le
barricate, invadono la sacra pista d’atletica, prendono falci e
mart… pardon, scope e badili apparse d’incanto a decine e si
mettono sotto a spazzare. Una poesia commovente, un momento d’altri
tempi. E in mezzora il prato è di nuovo verde, mentre dalle logge
osserva con sopracciglio sollevato la borghesia con le flûtes e il
calduccio. In studio, Zubi dice che, bello sì, ma è possibile che
succeda nella Svizzera del 2024? Ma per fortuna che succede, caro. E
grazie ai tifosi, che si riscattano da molte sciocchezze con questa
azione collettiva, applaudita anche dai rivali ospiti. La partita
ricomincia, brutta; torna anche un attimo di sole. Poi finisce, tra
canti e applausi. Che giornata. Il ritorno in bahnhof, a piedi
ovviamente, è raggiante.
Calcio
La rivoluzione con scope e badili
Succede che i ragazzi e le ragazze della Südkurve si mettono a spazzare la neve