HOCKEY
Caso Bichsel, tutti perdenti
Fa discutere l'esclusione del 19.enne dalla nazionale svizzera fino al 2026
Pubblicato il 25.04.2024 07:24
di Marco Maffioletti
Il caso di Liam Bichsel sta facendo parecchio discutere. Il giovane difensore rossocrociato, attualmente in forza al Rögle in Svezia, è stato escluso dalla Nazionale sino al termine dell’estate del 2026. Il 19enne paga così i due rifiuti alle convocazioni con la squadra U20. Nel 2022, dopo un lungo programma agonistico, aveva deciso di rinunciare al campo di preparazione in vista dei Mondiali U20, mentre nella recente edizione aveva preferito concentrarsi sulla sua integrazione presso il club svedese rifiutando la convocazione. Draftato al primo turno da Dallas nel 2022, il difensore è indubbiamente uno dei più grandi talenti del nostro hockey, nonostante ciò evidentemente e giustamente non ha un trattamento di favore. Si tratta di una questione di rispetto nei confronti degli altri colleghi e di mantenere la credibilità senza creare un precedente. Era già accaduto ad altri in passato di venire “bloccati” per un lasso di tempo. Escluderlo è dunque una decisione sicuramente corretta, ma la durata appare eccessiva. A causa di questa “sanzione” Bichsel salterà ben tre edizioni dei Mondiali (tra cui quelli casalinghi del 2026) e una Olimpiade. Fermo restando che la presenza del giocatore, in orbita Dallas, non sarà mai garantita ai campionati del mondo, da questa storia ne escono un po’ tutti perdenti. Il ragazzo, il quale non potrà vestire la maglia della massima rappresentativa elvetica per lungo tempo, e la Federazione che si priva di un ottimo elemento specialmente in prospettiva. Sospenderlo per questo e al limite limite eventualmente per il prossimo Mondiale sarebbe stato legittimo, ma fino al 2026 è spropositato e decisamente troppo. Possibile che non ci sia stato un dialogo maturo e costruttivo tra i vertici della Federazione, il direttore dei team rossocrociati Weibel, coach Fischer, il giocatore e il suo entourage al fine di cercare e soprattutto trovare una soluzione meno drastica? Inoltre si dovrebbe tenere conto anche della giovanissima età del difensore, magari pure consigliato male da chi gli sta vicino. Insomma, questa decisione non fa certo il bene dell’hockey rossocrociato e la speranza è una sola: che nei prossimi mesi si torni a discutere e si possa arrivare a una soluzione più consona nell’interesse di tutti.
(Foto Keystone)