Sciaffusa ha
significato per Rodrigo tanti gol, con i gialloneri è stato capocannoniere di
Challenge League (19 gol). Correva la stagione 2020/21, in panchina c’era un
certo Murat Yakin. Parliamo di un giocatore insostituibile, forte di testa e di
piedi. Uno che si butta nella mischia… corpo a corpo e che in dribbling salta
tutti gli avversari. Ragazzo umile, si era già fatto notare nella squadra della
città di confine (la stagione in cui i rossoblù, allenati da Andrea Manzo,
evitarono la retrocessione nell’ultima partita col Wil, gol-salvezza di Simone
Belometti) diventando il ‘pupillo’ di ‘quelli che il calcio…” (aveva diversi
estimatori). Chiasso si è rivelata in pratica la stazione di partenza della sua
bella carriera che lo ha proiettato in seguito verso la Svizzera interna con
tappe anche a Zurigo e a Losanna. Felice, nel luglio di due anni fa, di tornare
a respirare l’aria del sud. Ci aveva ‘confidato’… “con la lingua tedesca non
ce la facevo proprio!”. Sul campo, invece, la capacità (e facilità) di lanciarsi
con il pallone per Pollero era quasi un gioco da ragazzi. Merito,
probabilmente, anche dell’attuale tecnico della nazionale (“Murat mi ha dato
tanto”) se l’uruguagio è diventato un predatore d’area.
Con il
Bellinzona non ci sono stati problemi di inserimento, ha sempre dichiarato di trovarsi
bene (“È una città che mi fa respirare l’aria del pallone”). Un club,
l’ACB, in cui crescere ulteriormente (“Alle spalle della squadra c’è
un’organizzazione perfetta” – un bel complimento per il patron). Non si è
mai risparmiato, in un ambiente comunque difficile dove ogni allenatore ha
cercato di giustificare la pochezza di risultati tirando in ballo presunti
‘aspetti mentali e fisici’ carenti (dandosi la colpa l’un l’altro), è stata durissima
anche per lui venirne fuori. Gli sono piovute addosso critiche pesanti (“Voi
giornalisti mi avete massacrato” – aveva esclamato con una punta d’amarezza),
fatto sta che il buon Rodrigo non ha più voluto nessuno attorno (impossibile
avvicinarlo anche dopo l’allenamento). La bella notizia è che otto giorni fa ha
deciso di interrompere il suo lungo silenzio presentandosi, pimpante, nel
dopopartita. Visibilmente soddisfatto per avere trasformato la massima
punizione con… maniacale rigore (sotto gli occhi dell’arbitro San ha spostato
il pallone tre o quattro volte sul dischetto…). Rete che ha permesso ai
granata, lo avevamo fatto capire, di salvare la faccia.
Oggi in
Challenge League si gioca soltanto al Brügglifeld. Il Bellinzona va a caccia
dei tre punti: “Ci troviamo purtroppo sempre nella parte bassa della
classifica, il nostro obiettivo – dichiara il bomber dai 9 gol - è di
vincerle tutte in modo da chiudere tranquilli il campionato”. L’Aarau vorrà
vendicarsi della batosta patita al Comunale (5-2) e punta a rafforzare il terzo
posto ottenendo nel contempo la terza vittoria di fila dopo avere battuto il Thun
e la ‘cenerentola’. Per i granata è importante mantenersi ai margini della zona
calda. Capitan Tosetti e compagni momentaneamente sono al riparo da brutte
sorprese, anche se la matematica (restano da assegnare 15 punti) suggerisce che
può succedere di tutto. Il Baden, che domani gioca a Vaduz, è indietro di 11
punti, dall’ottava posizione in cui si trova l’ACB al terzo posto la distanza è
di 8 punti. Sono tanti. Passando all’alta classifica è da notare che se i
bernesi di Lustrinelli sabato andranno a vincere a Nyon si portano a una sola
lunghezza dai vallesani.
Al
Brügglifeld si può certamente fare risultato. All’andata c’era stata la strepitosa
doppietta di Sauter (due reti in 4 minuti!), l’anno prima il gran gol di
Dragan. Rodrigo non si nasconde: “Sono molto carico, gli argoviesi li
abbiamo appena battuti (cinque giornate fa, ndr), ci saremo anche
stasera”.
A tutti i
giocatori si chiede di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Calcio d’avvio alle
ore 20.15, dirige il giurassiano Maxime Odiet.