Calcio
C'è chi dice no e resiste
In Svezia club e tifosi sono uniti: niente Var
Pubblicato il 26.04.2024 12:44
di Red.
Niente sospensione dell'emozione. Niente lunghe interruzioni ed estenuanti conciliaboli tra arbitri. Niente corse del direttore di gara verso il monitor per rivedere un'azione dubbia. Niente discussioni per migliorare un astruso e complicato protocollo. C'è chi ha detto no. Ha opposto un gran rifiuto. Poco importa di sentirsi etichettati come eretici. La Svezia ha deciso: non introdurrà il Var, la tecnologia è stata respinta. Tutto rimane come in origine. I club, a partire dal 1999, si sono dati una regola: il 51% appartiene ai tifosi. La Lega ha puntato sul dialogo con questi ultimi. E lo spettacolo e l'equilibrio sono migliorati. Presenze allo stadio raddoppiate e ricavi, per il movimento, triplicati. Ora è giunta la notizia ufficiale: il Presidente della Federcalcio svedese è stato costretto a fare marcia indietro sull'introduzione del Var. La quasi totalità dei club della massima serie ha bocciato la sua proposta. I tifosi da tempo erano contrari, esponendo striscioni e minacciando ulteriori e radicali contestazioni. Il massimo dirigente del calcio svedese Fredrik Reinfeldt spiega: “Se ho contato bene, 18 club d'élite non vogliono l'introduzione del Var, bisogna rispettare questa presa di posizione”. In democrazia la maggioranza sembra ancora vincere e contare. E l'Uefa non può costringere la Federazione svedese a fare marcia indietro. Ergo: eventuali errori arbitrali, seppure marchiani, saranno da accettare. Ergo: il fattore umano sarà ancora decisivo e determinante.
(Foto Keystone/Klaunzer)