CALCIO
Il destino nelle proprie mani
In Coppa il Lugano dipende solo da sé stesso e domani a Sion può andare in finale
Pubblicato il 26.04.2024 15:53
di Silvano Pulga
Vigilia di Coppa, per il Lugano, con tradizionale conferenza stampa di Mattia Croci-Torti. Una sfida da far tremare i polsi: Tourbillon tutto esaurito, 1.100 tifosi dal Ticino, motivazioni a mille, coi vallesani che si vogliono godere questo anticipo di Super League mettendosi alla cintura il terzo scalpo di una squadra della massima serie. 
"Rispetto per tutti, paura di nessuno" il senso delle dichiarazioni del Crus. "Sono una squadra forte, non dobbiamo basarci sulla partita di Thun. La coppa è la coppa, hanno battuto GCZ e YB. Li rispettiamo tantissimo, ma siamo i favoriti, e non ci nascondiamo. Hanno buone individualità, a partire da Ziegler e Lavanchy, che sono stati con noi. Poi c'è Sorgić, altro giocatore esperto. Avranno dalla loro un pubblico entusiasta, non sarà come nella scorsa stagione. Però non avremo meno voglia di vincere di loro, abbiamo lavorato bene, tutti si sono impegnati per rendermi difficile le scelte, in un incontro dove si giocherà in 16 o, magari, 17 in caso di supplementari."
Ecco, la chiave della sfida sarà la panchina. La capacità, per chi subentrerà, a partita in corso, di fare la differenza. Perché l'inerzia della gara potrebbe suggerire scelte tattiche differenti, tali da chiedere l'impiego di altri interpreti. Il Lugano è ancora in corsa, in campionato, come sappiamo. Ma mentre in Super League molto dipenderà dallo Young Boys, in Coppa i bianconeri hanno in mano il loro destino. E le parole del Crus, la fame dei giocatori, il pubblico venuto all'ultimo allenamento a incitare la squadra sono un messaggio chiaro: domani sera in Vallese farà caldissimo, nonostante il colpo di coda dell'inverno. E come diceva Nereo Rocco, chi ha paura non scenda dal pullman.   
(Foto Keystone/Crinari)