Calcio
Il pallone di Maradona
Dove si parla della grandezza di un calciatore che oltrepassa il tempo umano
Pubblicato il 08.05.2024 11:21
di Angelo Lungo
Chi scrive lo ha visto giocare. Si era sul finire degli anni Ottanta. Il palcoscenico era la Scala del calcio: San Siro e non poteva essere altrimenti. L'Inter indossava la sua canonica e ortodossa casacca nerazzurra; il Napoli vestiva la maglia bianca, con pantaloncini azzurri. Lui era a centrocampo con il pallone tra i piedi, controllato dal suo divino mancino, i suoi lo proteggevano, era il loro condottiero; di fronte c'era la Beneamata dei tedeschi (Matthäus; Brehme; Klinsmann). Maradona, sfera sempre ferma, fintava di andare a sinistra e tutta l'Inter all'unisono si spostava su quel versante, fintava, poi, di dirigersi a destra e tutta l'Inter simultaneamente seguiva, con apprensione, quel movimento. Erano i tempi in cui calciatori sbucavano in tenuta sportiva solo cinque minuti prima dell'inizio della partita. Ma facevano un'entrata sul campo con la divisa sociale. Maradona sbucò all'improvviso: riccioluto e vestito elegantemente. San Siro lo fischiò sonoramente e dagli spalti gli lanciarono di tutto, tra cui arance e limoni. Lui prese un limone e cominciò a palleggiare. Uno spettacolo, gli interisti lo contestavano, ma ne capivano il suo genio e sapevano che mai più avrebbero visto un giocatore di quel livello. E così è stato. Maradona è un emblema assoluto del gioco, creava calcio, lo ideava, lo pensava, eseguiva la giocata perfetta: apparentemente semplice, eppure delicata e raffinata. È irraggiungibile e per fortuna. Tutto quello che ruota attorno a lui è leggenda. Ognuno ne vuole un pezzo. Tenere un'impronta del più forte di tutti i tempi. La notizia: Maradona vinse un Pallone d'oro come migliore giocatore del Mondiale del 1986. Fu rubato nel 1989, era custodito in una Banca di Napoli. Per anni si pensava che fosse stato fuso. Fu ritrovato nel 2016. Una perizia ha accertato che il trofeo è quello originale. Sarà messo all'asta, il valore stimato è enorme: una cifra tra i 12 e 15 milioni. La famiglia ne reclama la proprietà e ha avviato un'azione legale. Ma questa è un'altra storia. La storia di Maradona non finirà mai di essere raccontata. E specie guardando il calcio moderno: veloce; atletico; tattico; nessun dribbling; nessuna giocata fantasiosa. L'artista del pallone non è contemplato, sarebbe un sovversivo, un eretico, un iconoclasta. EL Pibe de Oro era tutto questo e molto altro. L'argentino è un campionissimo che non finirà mai. La sua grandezza oltrepassa il tempo umano, dapprima lo sfida e poi lo sconfigge: poiché il suo ricordo è fissato indelebile nell'immaginario collettivo. E la sua cifra stilistica rimarrà inimitabile.
(Foto Keystone/Bieri)