CALCIO
Il calcio secondo Beppe Sannino
Il mister parla del percorso straordinario del FC Paradiso e di… Simone Inzaghi
Pubblicato il 11.05.2024 07:29
di Enrico Lafranchi
Il Paradiso nelle ultime cinque partite (tre sconfitte filate in aggiunta a un pareggio e ad un’altra battuta d’arresto, il tutto con risultati minimi, 1 gol all’attivo, 7 al passivo) ha conquistato solo un punto – 0-0 contro l’YB. I paragoni (brutto termine…) non sono mai belli, ma il raffronto con il Servette è inevitabile.
La Under 21 granata nelle ultime tre uscite ha messo in cascina 4 punti, addirittura il doppio se andiamo indietro di altre due giornate. Punti che ai ginevrini, ultimissimi, non cambiano di sicuro la classifica. Mentre al Paradiso servono (già quelli in palio oggi a Bulle, i friburghesi ne sono affamati avendo perso anche loro, guarda caso, gli ultimi tre match) farebbero comodo per mantenersi nella zona alta e qualificarsi per la prossima coppa svizzera. A lungo alle calcagna dell’Etoile Carouge, la compagine del presidente Caggiano è scesa al quinto posto. Qualche cosa deve essere andato storto. Troppo intelligente, arguto e uomo di ‘mestiere’ Giuseppe Sannino per scoprire le carte e noi riuscire a ‘decifrare’ (a prescindere dalla netta crisi di risultati) che cosa sia realmente successo. Non che il mister si arrampichi sui vetri… difatti tra una parola e l’altra non fa ‘mistero’ di nulla…
Gli chiediamo se sta meglio del Paradiso, non è una battuta scherzosa, la salute è importante. Ovvio che cominciamo subito a parlare del magro bilancio di quest’ultimo mese: “Penso che abbiamo fatto un girone d’andata straordinario e un ritorno nella normalità. L’obiettivo era (ed è) di attestarci in questa categoria. Anche quando eravamo sopra il nostro destino era di restare lì (in Promotion League, ndr) e di qualificarci per la Coppa svizzera. Il calcio è fatto di classifiche ma anche di valori, no?”.
Obiettivi centrati:
“Penso che questi ragazzi hanno fatto un percorso straordinario, abbiamo avuto la possibilità di essere tutti assieme. Non è che i media sanno realmente che cosa accade: con quanti infortuni ed assenze abbiamo avuto a che fare. Abbiamo dovuto stringerci, sono venuti a mancare giocatori molto importanti. È anche questo il motivo di lettura della stagione”.
Un percorso davvero sorprendente:
“Fino a tre settimane fa avevamo la migliore difesa del campionato. Il lato negativo, se vogliamo, sta nella realizzazione (33 gol). Un giocatore come Saliou (bomber arrivato dall’Yverdon, ndr), purtroppo si è infortunato, ha fatto soltanto due partite. Contavamo molto su di lui, è venuto per darci una mano… Già nel girone d’andata siamo stati una delle squadre che ha segnato di meno”.
Un quinto posto onorevole:
“Credo sia da mettere in risalto! A bocce ferme valuteremo i pro e i contro, pregi e difetti, di questa annata. In questo momento è fondamentale avere sempre quell’entusiasmo che era forte quando c’è stata la continuità di risultati. Ma la squadra è grande e grande lo è anche la dirigenza, la società. Dobbiamo continuare ad avere questa voglia di fare nonostante ci siano dei momenti così. Non possiamo nasconderci, penso che anche andando avanti, alludo alle ultime tre partite, ci attende un percorso difficile”.
A dicembre eravate secondi:
“In partenza ho sempre detto che potevamo essere una ‘mina vagante’ di un campionato di cui siamo una ‘matricola’. È vero che quando sei secondo o terzo devi continuare a potertela giocare, però bisogna essere realisti e consci di quella che è la reale situazione. Come matricola abbiamo disputato un campionato nelle linee. È però normale che prima ti guardavano con un occhio di riguardo per quello che stavi facendo. Noi, non voi media, forse abbiamo illuso un po’ tutti che questo Paradiso potesse già essere pronto ad ambire a un altro passo importante. Ritengo che l’abbiamo comunque fatto, esserci qualificati per la Coppa, è rilevante. Voglio che il FC Paradiso sia rispettato!” (pensiamo, non solo sul campo, ndr)
Ha parlato di infortuni e di lacune in fase offensiva. Si sono verificate anche partenze importanti durante la sosta?
“Il fatto di non arrivare in zona gol non dipende né da un giocatore, né da chi è andato via o è arrivato. È una lacuna che è sotto gli occhi di tutti, sono state fatte delle valutazioni pensando di poter migliorare la squadra. Io sono del parere che l’abbiamo migliorata, anche se alla fine qualcuno non ha potuto esprimere quello che poteva fare. Ma penso che nell’arco di un’annata si possa essere alle volte più fortunati e alle volte meno fortunati. Però non dipende mai da un singolo giocatore, o da due, dipende dalla squadra nel complesso. Direi che non c’è da buttare la croce su un reparto, su qualche giocatore o su qualche partenza e arrivo. È sempre meglio parlare sul modo globale, io sono l’allenatore che quando le cose vanno bene faccio un passo indietro, quando vanno male uno avanti (ride)”.
Beh, non è che siete andati male:
“Se avessimo fatto un percorso regolare, nessuno si sarebbe accorto di questo sbalzo (dal secondo al quinto posto, ndr). Il calcio ha un difetto, quello che tu hai fatto prima è tutto vanificato perché la gente si ricorda solo delle ultime partite. È sempre così, succede anche nelle carriere, non si guarda quello che hai fatto l’anno scorso, si vede solo quello che hai fatto oggi. Uno ragiona dicendo, il Paradiso era secondo ma adesso è quinto, e a fronte di tre sconfitte consecutive sostiene che è in crisi. Però se facciamo quattro o cinque vittorie consecutive siamo nella normalità… È così che si ragiona, le persone di calcio che sono intelligenti dovrebbero cercare di ‘capire’ che squadra è il Paradiso (una compagine ‘scorbutica’ aveva detto sei mesi fa Sannino, ndr). Porto l’esempio di squadre che hanno sempre lottato per i bassifondi. Se vincono le ultime due o tre partite la gente dirà che hanno fatto un gran campionato, anche se sono arrivate al quindicesimo posto…”.
Il mondo del calcio è contorto:
“Vivere soltanto sulle ali dei risultati è l’errore più pacchiano di questo mondo. Ad esempio, non accetto che un allenatore di cinque scudetti consecutivi e che arriva terzo in classifica l’ultimo anno è da mandare via o sia da buttare via tutto. È ridicolo. Le grandi città e i grandi club costruiscono le squadre, le società attraverso dei percorsi che possono essere a volte dei saliscendi ma sempre avendo la consapevolezza che si costruisca qualcosa di importante. Dovrebbe esserci in tutti i lavori, non solo nel calcio. È una variabile della vita, un giorno sei su e un altro giù. Quelli che fanno grande la storia del calcio non si lasciano prendere dai momenti e dai giudizi del pubblico”.
Facciamo anche noi uno ‘sbalzo’, anzi un balzo… l’Inter è campione d’Italia:
“L’Inter ha la fortuna di avere uno degli allenatori più bravi al mondo in questo momento. Conosco Simone da tanto tempo, ci sentiamo, lo stimo e lo ammiro per l’umiltà che ha e la persona che è. Sono contento per lui, è un allenatore straordinario, nella Lazio ha vinto delle coppe, all’Inter coppe e scudetto, quest’anno ha vinto e dominato il campionato attraverso un gioco spettacolare. Io e Inzaghi abbiamo in comune una storia incredibile. Doveva andare alla Salernitana, ma è diventato allenatore della Lazio perché Bielsa all’ultimo momento aveva rifiutato la panchina biancoceleste. Successe che io andai a Salerno e lui alla Lazio. Abbiamo in comune questo simpatico aneddoto…”.
Siamo per davvero in zona Cesarini, Beppe che cosa le ha portato questa sua esperienza ‘ticinese’?
“Ho trovato giocatori di qualità, delle squadre difficili da giocarci e soprattutto mi hanno stupito le Under 21. La Svizzera vanta giocatori di talento, non sono mai riuscito sino in fondo a capire perché tanti di loro si perdono un po’ per strada. C’è tanta qualità anche in Ticino, parlo di ragazzi veramente bravi, forse bisogna dargli la mentalità giusta, fargli capire che potrebbe essere un lavoro anche qua”. 
Durante la pausa Beppe Sannino si era proprio interrogato sulle operazioni di mercato effettuate dalla società: “Nel girone di ritorno proveremo a vedere se abbiamo aggiunto qualità” – ci aveva detto in dicembre. Una domanda che evidentemente non è rimasta senza risposta.
(Foto Putzu)