Calcio
L'arbitro non può essere circondato
Parla il Presidente della commissione arbitri Uefa
Pubblicato il 14.05.2024 06:55
di Red.
Gli europei di calcio sono imminenti. Il Presidente della commissione arbitri Uefa, l'italiano Roberto Rosetti, ha espresso la sua opinione, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera a “La Gazzetta dello Sport”. Eccone una sintesi. “Spiegheremo di più le nostre decisioni ma il dialogo con gli atleti sia tempestivo e rispettoso”. Parte dal presupposto che: “Essere un arbitro nel calcio moderno è molto difficile”, in un gara deve prendere almeno 200 decisioni, una ogni 22 secondi, molte sono controverse e opera sotto una grande pressione. Quindi è necessaria “una forte personalità”, l'obiettivo è quello di spiegare “cosa porta a prendere determinate decisioni, ricevendo, poi,  molte informazioni dal Var”, ma deve essere pronto “a parlare e condividere maggiori dettagli con giocatori e allenatori”. Il problema spesso è il comportamento dei calciatori, per cui: “Spiegare una decisione con 22 giocatori che ti circondano è impossibile”. Durante il torneo sarà chiesto “che il proprio capitano sia l'unico giocatore a parlare”, lui dovrà assicurarsi che i suoi compagni non mettano sotto assedio il direttore di gara, solo il capitano potrà discutere e chiedere una spiegazione. Bisogna mantenere “le distanze”, niente più capannelli, chi si avvicina, chi manifesta dissenso o una mancanza di rispetto “sarà ammonito”. Posto che gli “arbitri saranno incoraggiati ad essere aperti nelle discussioni”, ma questo dovrà avvenire solo con i capitani. Sì alle spiegazioni e alla creazione di un dialogo costruttivo, ma basta con calciatori che protestano per ogni decisione, accusano continuamente il direttore di gara e di conseguenza puntualmente lo circondano.
(Foto Keystone)