Intrappolato in frequenti
alti e bassi stagionali, più bassi che alti a dire il vero, i granata sono
andati a vincere per la seconda volta a Nyon grazie a una doppietta di Rodrigo
Pollero: la prima rete su calcio di rigore, la seconda su assist di Trésor
Samba. Ne è persino arrivata, nei recuperi, una terza firmata da Ivan Alounga, al
suo secondo sigillo. Questa vittoria non è che sistemi la classifica, di per sé
deficitaria, però è da salutare con piacere in vista del rientro al Comunale,
venerdì alle 20.15, quando si affronterà la capolista di Challenge League. In questa
fase finale, purtroppo, non si è più visto in campo Tommaso Maressa, 19 anni, giocatore
in possesso di ottime capacità tecniche, tuttora fuori servizio a causa di un
pesante infortunio rimediato a Thun. Botta a parte, Tommaso non è sicuramente
stato baciato dalla fortuna. Contro i bernesi era entrato a partita in corso ed
è stato messo ko.
Tutti gli arbitri dovrebbero
assumersi la responsabilità di rispettare giocatori e squadre. Il Bellinzona di
brutti colpi ne ha incassati parecchi quest’anno. Nella gara con lo Xamax, per
restare all’episodio più vicino, Thomas Chàcon è stato vittima di un fallaccio
(da cartellino giallo se non rosso) senza che l’arbitro intervenisse. L’assenza
forzata di Maressa ha indubbiamente scompaginato non solo i piani dell’ACB (un ‘acquisto’
indovinato) ma anche quelli del ventenne juventino che non è sicuramente
arrivato a Bellinzona per fare panchina e tantomeno per andare in tribuna.
Vengono i brividi pensando che nel nostro calcio di cadetteria l’intelligenza e
le qualità calcistiche di giovani talenti siano sopraffatte in questo modo (calcioni
agli stinchi, anziché calci al pallone). Non è un bel biglietto da visita, per
di più da parte di squadre che ambiscono alla Super League.
Rivedere Tommaso in campo con
la maglia granata (se mai arriverà quel giorno visto che il campionato è agli sgoccioli)
è un indovinello difficile da risolvere. Gli acciacchi possono essere smaltiti in fretta, le ‘scarpate’ vanno per
le lunghe: dalla partita con i bernesi è già trascorso un mese!
Purtroppo il ragazzo proveniente dalla U23 juventina dovrà pazientare ancora e sacrificarsi prima di tornare a esprimere le proprie potenzialità.
Purtroppo il ragazzo proveniente dalla U23 juventina dovrà pazientare ancora e sacrificarsi prima di tornare a esprimere le proprie potenzialità.
Tommaso, qual buon vento
ti ha portato a Bellinzona?
“Il tutto è avvenuto da un momento all’altro. Ero a Torino e mi è venuta voglia di cambiare aria, anche per questioni di minutaggio. Ho così preso al volo questa bella opportunità di venire a giocare in Svizzera”.
“Il tutto è avvenuto da un momento all’altro. Ero a Torino e mi è venuta voglia di cambiare aria, anche per questioni di minutaggio. Ho così preso al volo questa bella opportunità di venire a giocare in Svizzera”.
Una tappa importante per
la tua carriera?
“Sicuramente. Ho trovato una società molto positiva, una buona squadra e dei compagni fantastici”.
“Sicuramente. Ho trovato una società molto positiva, una buona squadra e dei compagni fantastici”.
Non è sempre facile fare
calcio con buoni risultati, il Bellinzona fatica a trovare il passo giusto:
“In febbraio, mese in cui io sono arrivato, abbiamo effettivamente passato un periodo no. Però dalla partita col Thun, che abbiamo perso 1-0 anche per un po’ di sfortuna, direi che ci siamo ripresi abbastanza bene”.
“In febbraio, mese in cui io sono arrivato, abbiamo effettivamente passato un periodo no. Però dalla partita col Thun, che abbiamo perso 1-0 anche per un po’ di sfortuna, direi che ci siamo ripresi abbastanza bene”.
Sei qui in prestito dalla
Juve, stai già pensando al tuo futuro?
“Al momento non so ancora nulla per la prossima stagione. Assolutamente non ci penso!”.
“Al momento non so ancora nulla per la prossima stagione. Assolutamente non ci penso!”.
Da Torino a Bellinzona… un
grande cambiamento per te:
“A livello calcistico sicuramente. È un calcio diverso rispetto a quello d’Italia, che è molto tattico. È più fisico, si corre di più. Il cambiamento più che altro è stato questo”.
“A livello calcistico sicuramente. È un calcio diverso rispetto a quello d’Italia, che è molto tattico. È più fisico, si corre di più. Il cambiamento più che altro è stato questo”.
Hai parlato di un calcio,
quello svizzero, più fisico: da che punto di vista?
“È più da uomo contro uomo, da uno contro uno… In Italia prevale un lavoro tattico di zona, le squadre tatticamente si chiudono”.
“È più da uomo contro uomo, da uno contro uno… In Italia prevale un lavoro tattico di zona, le squadre tatticamente si chiudono”.
Ti sei per così dire
catapultato in un ambiente completamente nuovo, compagni di Paesi diversi che
parlano altre lingue:
“Avendo sempre giocato in Italia qui mi ritrovo in effetti con giocatori che vengono dalla Svizzera tedesca, dalla Francia, dal Sudamerica… Parlano quasi tutti altre lingue, in più il nostro staff è spagnolo… (Sorride). Ho trovato un mix di culture considerevole, all’inizio mi sono dovuto un po’ ambientare ed arrangiare… Ritengo però di essermi integrato molto bene in questa nuova realtà”.
“Avendo sempre giocato in Italia qui mi ritrovo in effetti con giocatori che vengono dalla Svizzera tedesca, dalla Francia, dal Sudamerica… Parlano quasi tutti altre lingue, in più il nostro staff è spagnolo… (Sorride). Ho trovato un mix di culture considerevole, all’inizio mi sono dovuto un po’ ambientare ed arrangiare… Ritengo però di essermi integrato molto bene in questa nuova realtà”.
Della tua Juve (U23) sei
rimasto deluso?
“Proprio deluso no, ero comunque in un’ottima squadra. Anche se ad inizio anno non andavamo bene, i risultati sono arrivati. Siamo arrivati settimi nei Playoff di serie C. La squadra è stata sempre forte e l’ambiente tranquillo”.
“Proprio deluso no, ero comunque in un’ottima squadra. Anche se ad inizio anno non andavamo bene, i risultati sono arrivati. Siamo arrivati settimi nei Playoff di serie C. La squadra è stata sempre forte e l’ambiente tranquillo”.
È forse un po’ presto per
parlarne: questa esperienza col Bellinzona ti sta arricchendo?
“Certamente, sia dal lato umano che da quello calcistico. Dal lato umano in quanto trovare culture diverse e parlare altre lingue fa sempre bene. Ma anche dal punto di vista calcistico perché la Svizzera, come ho detto, è molto diversa dall’Italia. Aggiungere calcio internazionale al mio curricolo è una cosa molto positiva”.
“Certamente, sia dal lato umano che da quello calcistico. Dal lato umano in quanto trovare culture diverse e parlare altre lingue fa sempre bene. Ma anche dal punto di vista calcistico perché la Svizzera, come ho detto, è molto diversa dall’Italia. Aggiungere calcio internazionale al mio curricolo è una cosa molto positiva”.
Tommaso sta usando il calcio nel
migliore dei modi. Speriamo che la Juve gli faccia disputare anche il prossimo
campionato all’ombra dei tre castelli. A condizione, è evidente, che giochi da titolare.
(Foto Keystone/Zingaro)