CALCIO
"Io sulle orme di papà? Non scherziamo"
Intervista a 360° con Luca Renzetti, figlio del presidente del Lugano
Pubblicato il 28.04.2021 12:49
di Carlo Scolozzi
Il papà Angelo è il presidente del Lugano, lui è nel comitato del Locarno. Lavorativamente sono colleghi. Andiamo alla scoperta del mondo di Renzetti Junior, Luca, tra architettura, politica e calcio.
Cominciamo dal suo impegno nella politica locale.
"Sono nel Consiglio Comunale di Locarno. Con la nuova legislazione sono ancora da definire i compiti, ma in quella appena conclusa ero capogruppo e membro della commissione di gestione. Inoltre sono anche presidente del Partito Liberale Radicale nel distretto locarnese".
La sua professione?
"Sono direttore dello studio di architettura della Renzetti and partners".
È anche attivo nel calcio, col Locarno, ma allora lei è sulle orme di papà Angelo.
"Non scherziamo".
Descriva il suo ruolo nelle bianche casacche.
"È la mia prima esperienza. Sono entrato nel club assieme ad alcuni amici e sono membro di comitato, ma è un incarico a tempo determinato. La mia idea è di non rimanere a lungo termine nel calcio. Quando tutto sarà indirizzato nel verso giusto e il Locarno evolverà in una categoria più consona al suo blasone, potrei andarmene. Non posso fare tutto e il calcio non è la mia priorità".
Il club verbanese è stato colpito da un lutto: il Covid si è infatti portato via l'amato presidente Sergio De Bernardi.
"L'evento luttuoso in questione mi ha toccato tantissimo, ero molto legato a Sergio. È stato bruttissimo dirgli addio. Da parecchio tempo era ricoverato in ospedale, ma non si è mai pronti al peggio e, nonostante sapessimo delle sue condizioni critiche, speravamo di rivederlo al Lido. Perderlo è stato uno choc per tutta la società. I tifosi gli hanno dedicato un bellissimo striscione e molti giocatori hanno partecipato al suo funerale: una dimostrazione dell'attaccamento alla persona. Sergio si è meritato simili attestati d'affetto: era un lavoratore instancabile per il suo Locarno e il Lido era la sua seconda casa".
Sul campo siete primi in Quarta, ma per il secondo anno di fila il Covid rischia di cancellare la vostra meritata promozione.
"Non è colpa di nessuno, ma un'altra cancellazione sarebbe un brutto colpo. Ci peserebbe, non possiamo nasconderlo".
Quale ritiene la categoria consona al Locarno?
"L'obiettivo è la Seconda. Se aumentassero le ambizioni comincerebbero le trasferte e le spese".
Torniamo a lei e papà: gli chiede dei consigli calcistici?
"Su certi aspetti lo faccio, anche se si tratta di due mondi differenti, ma ci sono situazioni e rapporti umani per i quali la categoria è relativa. Inoltre su determinate questioni lavorative collaboriamo e quindi ci confrontiamo quotidinamente quasi su tutto". 
Come carattere vi assomigliate?
"Dovresti domandarlo a chi ci conosce entrambi. Comunque delle affinità tra noi due ci sono".
Le dispiacerebbe se lasciasse il Lugano?
"Non voglio entrare in questo tema, il mio punto di vista non è importante".
Segue i bianconeri?
"Sono spesso allo stadio".
Come reputa la stagione del Lugano?
"La squadra di Jacobacci è una lieta sorpresa, è bello vedere i bianconeri lì in alto per così tanto tempo".