La
terra rossa significa Parigi. Roland Garros sta per cominciare. La
forza evocativa dello Slam è forte, ma il tennis si trova alle prese
con un situazione difficile: si gioca troppo, gli atleti subiscono
troppo infortuni. Una dinamica che coinvolge numerosi giocatori. Sono
ore decisive per Jannik Sinner,
l'italiano patisce un infortunio all'anca, è stato costretto a una
pausa forzata che ha rallentato la sua ascesa. La superficie è
faticosa, può diventare, oltremodo, lenta e pesante. Si pensa di
andare e provarci, ma senza correre rischi. La stagione è ancora
lunga e non può essere pregiudicata da un recupero affrettato.
Carlos Alcaraz è
tornato da poco ad allenarsi. Lo spagnolo tribola: ha un problema
all'avambraccio destro. Negli allenamenti esibisce una vistosa
fasciatura. La condizione non è probabilmente ideale, ma il campione
conta di esserci. E le quote lo indicano come il favorito, seguito da
Novak Djokovic. Il
serbo non nasconde le sue ambizioni, la concorrenza non lo spaventa,
chiede al suo fisico e alla sua testa l'ennesimo sforzo. Vuole
arrestare il declino. Si chiama: volontà di potenza. E allora Parigi
ha abbracciato il suo Re. Rafael Nadal
si è allenato sul Philippe Chatrier. E ha ricevuto una straordinaria
ovazione da parte degli spettatori presenti. Il tributo alla leggenda
è cominciato e sarà continuo e incessante. Non è testa di serie e già al primo turno potrebbe
affrontare chiunque. Le stesse scene si sono viste a Roma. Lo
spagnolo è ammirato e rispettato. Giusto così. Ma la storia
potrebbe non finire. Il campione ha puntato pure alle Olimpiadi. Lui
è uno che ci prova sempre. E non intende retrocedere da questo
principio ordinatore. E pure questo si chiama: volontà di potenza.
Esserci per esprimere sé stessi, oltre il limite imposto dalla
normalità, per porsi come liberi e creativi.
(Foto
Keystone)