CALCIO
Chi è Lookman?
L'attaccante dell'Atalanta ha steso con la sua tripletta il Leverkusen di Xabi Alonso
Pubblicato il 23.05.2024 07:49
di Red.
Tre gol, uno più bello dell'altro. Il primo di "rapina", il secondo con un destro a giro dopo un tunnel a Xhaka e il terzo con un sinistro all'incrocio dei pali. La spettacolare vittoria dell'Atalanta è stata soprattutto la vittoria di Lookman, un giocatore che con la sua tripletta si è portato a casa il pallone della partita. Un dominatore, un giocatore che ieri ha scritto la storia dell'Atalanta.
Ma chi è veramente Lookman? Ieri sera, qualcuno si chiedeva chi fosse questo fenomeno che ha deciso la finale di Europa League. Non tutti, infatti, lo conoscevano e soprattutto, pensavano che l'attaccante di Gasperini fosse così forte.
Ademola Olajade Alade Aylola Lookman, è nato Wandsworth, Inghilterra, nel1997 e con nove gol in 29 partite ha disputato un'ottima Serie A, infilando anche tre reti consecutive a gennaio, di cui una contro la Juventus (3-3).
Con l'Inghilterra, con cui ha vinto il Mondiale U20, era stato convocato a livello Under 19, Under 20 e Under 21, ma, a livello senior, si era stancato di aspettare i "tre leoni" e così ha già collezionato 21 presenze e sei gol per la Nigeria.
"I miei genitori sono nigeriani e ci sono andato molte volte da bambino... ma è stata una decisione difficile", ha ammesso prima di debuttare nel marzo 2022 con le "Super Aquile".
Da professionista, ha segnato all'esordio con l'Everton in Premiership e al debutto in Bundesliga con l'RB Leipzig. Ci è riuscito anche nel suo "battesimo" in Serie A con l'Atalanta, ma è alla "Dea" che è riuscito a consolidarsi. Finora 30 gol in due stagioni con la maglia nerazzurra. Arrivato nell'estate del 2022 in cambio di nove milioni di euro dal Leicester, ha realizzato cinque gol in 11 partite in questa Europa League.
Ademola Lookman non ha avuto vita facile da bambino, prima di entrare nelle giovanili del Charlton Athletic. "Mia madre faceva lavori precari e vivevamo in una zona disagiata di Londra. Era difficile perché il frigorifero era sempre vuoto. Spesso andavo a mangiare a casa di amici". Per questo la madre è diventata il suo grande punto di riferimento: "Mi ha insegnato cosa significa la parola sacrificio, le sono molto grata. Non si è mai lamentata e non ha mai mostrato segni di debolezza".
Ora, con la Dea, si gode il successo in questa serata a Dublino. Abbracciato a sua madre. 
(Foto Keystone)