CALCIO
L'esempio del Belgio che fa discutere
Il Brugge stasera potrebbe vincere il titolo: era arrivato quarto dopo la regular season
Pubblicato il 26.05.2024 08:25
di Red.
La nuova formula della Super League è piaciuta. Le cinque partite finali del gruppo Championship hanno regalato quel pathos e quell'interesse che in passato era forse mancato.
Certo, non sono quei playoff che si era pensato di introdurre lo scorso anno e che poi sono finiti nel dimenticatoio, ma rappresentano pur sempre un passo avanti verso un finale di stagione diverso. Meno scontato.
Il titolo nazionale assegnato attraverso i play-off è un tema che da sempre divide il mondo del calcio. Per molti si tratta di una soluzione antisportiva, per altri un dazio necessario da pagare per evitare campionati con titoli già assegnati a marzo, come accaduto quest’anno in Serie A, oppure eccessivamente monocolore, come succede in Ligue 1 e come succedeva, almeno fino allo scorso anno, in Bundesliga. Una formula che, di primo acchito, rimanda a quella della MLS americana, che prevede una fase conclusiva a eliminazione diretta dopo la regular season. Molto radicale, forse troppo, perché un club che ha dominato l’intera stagione rischia di vedere andare tutto in fumo per 180 minuti non all’altezza di quanto fatto nel corso dell’anno.
Ma i play-off non sono solo questi. In Belgio, da ormai quindici anni, si è consolidata una formula che rappresenta un esempio interessante, sia dal punto di vista sportivo (o meglio, della suspense e del pathos generati da arrivi in volata) che da quello economico. Quest’ultimo rappresenta un aspetto per niente secondario, vista la fame di introiti che caratterizza tutti i top club del continente. 
In Belgio i play-off scudetto prevedono un girone all’italiana tra le prime sei classificate, che si affrontano in partite di andata e ritorno. Questo mini-campionato non inizia con tutte le squadre a zero: le prime sei classificate, infatti, si portano dietro la metà dei punti conquistati nella regular season, arrotondati per eccesso. Proprio il dimezzamento dei punti rappresenta contemporaneamente la peculiarità e la criticità della formula. Da un lato garantisce competitività, sia perché accorcia le distanze quando la regular season è dominata da una sola squadra, rendendo meno inutili le ultime partite, sia perché depenna dal calendario partite contro squadre di metà classifica, senza più nulla da chiedere alla stagione, che potrebbero determinare la lotta per il titolo; dall’altro però svilisce il percorso fatto dalla capolista durante l’anno, come dichiarato una volta dall’ex difensore dell’Anderlecht Olivier Deschacht: «Con questa formula non vincono i migliori, ma quelli più in forma in primavera».
Le ultime tre edizioni sembrano dare ragione a Deschacht. Soprattutto quest’anno, visto che il Brugge, che aveva battuto il Lugano in Conference League, è a un passo – gli manca un solo punto – per stabilire due primati nella storia dei Playoff: potrebbe conquistarlo proprio questa sera nel derby contro il Cercle Brugge! Il St.Gilloise di Amoura è secondo a tre punti di distanza, a pari merito con l'Anderlecht.
Vincere il titolo dopo aver concluso la regular season al quarto posto (peggior piazzamento di una squadra campione) e a 19 punti di distanza dalla capolista Union Saint-Gilloise (maggior divario dal primo posto di una squadra campione). A livello statistico, si tratterebbe della sesta volta in 14 stagioni che la vincitrice della Pro League è una squadra che non ha terminato la regular season al primo posto.  
Insomma, il tifoso si divide ancora tra campionati classici, gironi finali e playoff. Qual è la soluzione migliore?
(Foto Keystone)