HOCKEY: PARLA IL BIANCONERO MATTEO ROMANENGHI
"Spiace andar via ma ora devo voltare pagina"
Dopo tanti anni Romanenghi lascerà i bianconeri: a 26 anni ha ancora tanto da dare
Pubblicato il 30.04.2021 03:45
di Luca Sciarini
Il suo nome è nella lista dei nove giocatori che lasceranno sicuramente l'Hockey Club Lugano. Nei prossimi giorni potrebbero seguirne altri.
Al momento giusto, assieme all'arrivo del nuovo allenatore (Mc Sorley sembra sempre più vicino...), verranno comunicati i nuovi arrivi. Per una rivoluzione in piena regola.
A 26 anni Matteo Romanenghi deve così lasciare la "sua" Lugano, dopo 12 anni in bianconero.
"Spiace finire così, anche perchè ho questa società nel cuore e prima di lasciare ci tengo a ringraziare tutti per questi anni meravigliosi. Il Lugano ha fatto tanto per me e non lo dimenticherò mai".
Adesso però è il momento di andare via. Deluso?
"Onestamente lo avevo già capito un anno fa che probabilmente non sarei rimasto. Penso che sia arrivato il momento giusto di lasciare e tentare un'altra avventura. Mi ha dato fastidio soltanto una cosa".
Di cosa si tratta?
"Visto che sapevano che non sarei rimasto avrebbero anche potuto dirmelo prima e non aspettare l'ultimo giorno".
Come mai non è riuscito a "sfondare" a Lugano?
"Abbiamo sempre avuto delle squadre molto forti e non è mai stato facile trovare il giusto spazio. Mi sarebbe piaciuto avere qualche chance in più ma purtroppo non è stato possibile".
Niente da rimproverarsi?
"Ho sempre dato il massimo però è vero che qualche opportunità l'ho mancata. In certe occasioni avrei potuto fare meglio ma quest'anno ho davvero avuto poche occasioni".
In passato, a un certo punto, sembrava sulla strada giusta.
"Soprattuto con Ireland e il breve periodo con Kapanen avevo molto più ghiaccio. Quest'anno ho giocato veramente poco e mi spiace perchè forse non ho avuto lo stesso trattamento di qualche compagno".
In che senso?
"Alcuni giocatori quando sono tornati da Biasca hanno subito trovato molto spazio. Io con i Rockets avevo fatto bene ma al ritorno non ho praticamente mai giocato. Peccato".
Che rapporto aveva con lo staff?
"Avevamo un buon rapporto anche se non abbiamo mai parlato tanto".
Sa già cosa farà la prossima stagione?
"Non ancora. Sto pensando che strada seguire: ho due possibilità".
Quali?
"Andare in serie B in una squadra dove poter aver un ruolo importante o restare in A in una formazione un po' meno ambiziosa rispetto al Lugano. Nei prossimi giorni deciderò cosa fare".
E un giorno magari tornare a Lugano.
"Chissà... Ora ovviamente non ci penso, è qualcosa molto lontano. Adesso devo trovare una squadra e dimostrare cosa valgo realmente. Ho bisogno di trovare una stabilità anche a livello di allenatori: nella mia carriera ne ho cambiati troppi e forse questo mi ha pregiudicato un po'".
I playoff li ha visti dalla tribuna: cosa ha capito di questa bruciante eliminazione?
"Difficile capire cosa sia successo, visto che non mi allenavo con i miei compagni durante quei giorni. Visti da fuori sembravano un po' stanchi. Davvero un peccato perchè eravamo tutti molto motivati e pensavamo che stavolta si potesse arrivare fino in fondo. Purtroppo si è inceppato il motore proprio nel momento più bello".