CALCIO: TRAGUARDO SPECIALE PER SABBATINI
Grazie capitano!
Jonathan Sabbatini festeggia domenica a Zurigo le 300 partite con il Lugano
Pubblicato il 30.04.2021 08:40
di L.S.
Domenica a Zurigo Jonathan Sabbatini festeggia 300 partite con i colori bianconeri.
Da cinque anni è il capitano del FC Lugano.
Basterebbero questi due dati per capire l’importanza di ciò che ha fatto questo 33.enne dal cognome italianissimo ma nato nella ridente cittadina (70 mila abitanti) di Paysandù, in Uruguay.
Arrivato nel 2012 a Lugano da Chieti, segnalato da un amico del presidente Renzetti, sembrava una scommessa azzardata, figlia della necessità di ricostruire a basso costo.
Il Lugano era in Challenge League, Renzetti aveva appena acquistato il 60% del club e ne era diventato presidente, assistendo al progressivo disimpegno di Preziosi.
Erano tempi in cui si viveva senza grossi proclami anche se Renzetti, in cuor suo, non aveva mai nasconto la voglia di riportare in alto il Lugano. Cosa che avrebbe poi fatto un paio di stagioni più tardi.
Più difficile immaginare invece come questo ragazzo, bravo e schivo, sarebbe in pochi anni diventato un emblema di questa squadra, un capitano di cui andare orgogliosi per le sue abilità tecniche, certo, ma soprattutto per le sue qualità di leader e di uomo.
Sabbatini ha saputo da subito calarsi nella parte, intrufolarsi con passo dritto ma felpato nella nostra realtà, mescolandosi fino a diventare uno di noi.
Ai suoi connazionali ha sempre parlato bene di Lugano, del Ticino e della Svizzera. Basta andare a leggersi qualche intervista concessa ai colleghi uruguaiani (ma non solo). Sono parole di gratitudine le sue, verso una città che l’ha accolto e fatto crescere come un figlio. E lui è stato bravo a ripagarla con le sue splendide gesta, dentro e fuori del campo.
Sempre con il sorriso sulle labbra e una parola per tutti, con la gentilezza dei veri campioni, Jonathan ha saputo finora incarnare quello stile e quella classe che rendono orgogliosi i tifosi di una squadra.
Nel calcio di oggi non è facile arrivare a 300 partite, ancor meno mantenendo sempre un comportamento e un atteggiamento impeccabili.
E allora a Jonathan, che quel giorno a Vaduz ci fece spaventare non poco, vadano i nostri ringraziamenti per aver portato in giro per la Svizzera la fascia del Lugano con estrema nobiltà. Come deve fare un capitano vero. Al di là dei risultati, di qualche gol fatto o di qualche passaggio sbagliato.
Perchè il calcio è prima di tutto uno sport di uomini veri. Come il “nostro” Sabba.
Adelante capitàn!