Automobilismo
È Verstappen l'uomo della pioggia
In Canada vince l'olandese, per la Ferrari è notte fonda
Pubblicato il 10.06.2024 07:18
di Silvano Pulga
Vedendo oggi le monoposto, in Canada, farsi strada tra muri d'acqua, il pensiero è subito andato al 1975, Gran Premio d'Austria, con la vittoria (unica in carriera) dell'uomo da pioggia per eccellenza di quegli anni, vale a dire il brianzolo Vittorio Brambilla, al volante all'epoca di una March. Del resto, sotto le precipitazioni i valori si assottigliano: e le Haas, che hanno fatto benissimo nei primi giri, grazie alla scelta di montare pneumatici da bagnato, hanno dimostrato ancora una volta questa teoria, vecchia come l'automobilismo sportivo. Alla fine, ha vinto Max Verstappen, il migliore anche in condizioni difficili, e quello più abile a sfruttare le situazioni tattiche, come l'ingresso della Safety Car. Notte fonda, invece, in Ferrari, con Charles Leclerc che ha visto addirittura la sua monoposto spegnersi ai box. Il commento sconsolato del monegasco, che si è ritirato il giro successivo, è stato indicativo del fine settimana da incubo, che aveva visto le Rosse partire nelle retrovie. Buona invece la prova di George Russel su Mercedes, autore anche della pole (seppure con lo stesso tempo dell'Olandese volante): potrebbe essere un segnale di ripresa delle vetture germaniche, progressi che andranno però confermati nelle prossime settimane. Frédéric Vasseur ha addebitato il ritiro di Charles Leclerc a problemi al motore, mentre i guai di Carlos Sainz dovrebbero essere dipesi dai danni conseguenti a una collisione. In ogni caso, il fine settimana canadese andrà dimenticato in fretta, con i tifosi che sperano sia solo un brutto sogno. Non si voleva certamente credere a una Ferrari competitiva per il Mondiale, anche dopo la bella affermazione di Montecarlo. Però, queste Rosse canadesi sono state davvero lente, oltre ogni ragionevole previsione, e la meteo c'entra sino a un certo punto.  In definitiva, un campanello d'allarme di quelli pesanti, anche se le giornate nere, nello sport, fanno parte del gioco. Di sicuro, in Ferrari avevano detto che serviva tempo per digerire le migliorie alla monoposto: la sensazione, però, è quella dei dolori di pancia. Dei tifosi, perlomeno.
(Foto Keystone)