Nel 2004 è venuto a mancare,
all’età di 79 anni, Oris Rossi. Nella seconda metà degli anni Settanta era nata
la Federazione ciclistica ticinese (FCT, oggi Ticino Cycling), Rossi – artefice
della fusione delle due federazioni cantonali (SRB e UCS), ne era diventato
presidente.
A livello di club è stato uno
dei grandi presidenti del VC Mendrisio: “Prese in mano le redini della
società a due riprese, in due momenti di grave crisi sezionale. Seppe riportare
in alto il prestigio del Velo Club al quale diede molto della sua attività
dirigenziale. Tra l’altro fu tra i promotori dell’assegnazione dei Campionati
mondiali 71 al Velo Club Mendrisio”.
Il collega e amico Mariano
Botta in un articolo apparso su ‘laRegione/Ticino’ lo ha definito “grande
uomo di ciclismo che con la sua competenza e passione ha saputo dare una svolta
importante al nostro movimento ciclistico”.
Verso la fine degli anni
Sessanta, il prof. Rossi insieme a Dante Cattani e Edoardo Hoffmann diede vita all’Associazione
ex corridori ciclisti ticinesi. Un’iniziatica il cui scopo era quello di “creare
un gruppo di appassionati che si incontrassero almeno una volta all’anno a
commentare le gesta del passato”.
Forte di un impegno
eccezionale diede corpo e anima per la realizzazione, sul Monte Ceneri, del
‘Santuario del ciclista’. Era anche una persona di grandi sentimenti. “Il
ricordare – scrisse in un suo editoriale – è un atto di doveroso
riscatto verso chi ha inteso lo sport quale gioco, svago, complesso di
relazioni sociali, ottemperanza della libertà umana, acquisizione della vera
autonomia quale dottrina di vita. Ecco perché la ‘Associazione ex corridori
ciclisti ticinesi’ vuole onorare tangibilmente coloro che hanno servito il
nostro ciclismo con questo spirito sportivo, forse idealistico e ritenuto da
qualcuno fuori dalle moderne concezioni mentali ma che comunque è, e rimane, la
pietra fondamentale su cui poggia l’unico bene supremo che dia valore,
significato e validità all’individuo quando è impegnato in una manifestazione
sportiva (…). Dobbiamo moltissimo alle persone che onoriamo in questo Santuario
poiché sono essi che hanno generato, dato vigore e forza al ciclismo ticinese
(…). Questo Santuario è la sorgente dalla quale scaturisce e si diffonde il
nutrimento primario di una nuova vita. Esso è la luce, il faro che illumina
tutto il futuro”.
Che belle parole Professore!