Sull'Impero
del Real non tramonta mai il sole, il suo strapotere non è solo
agonistico, ma anche politico. Perez è uno stratega impareggiabile,
il suo metodo è vincente, guarda gli altri dall'alto verso il basso.
I madridisti, grazie ai successi sportivi, la prossima stagione
saranno impegnati in 7 competizioni. In queste ore è deflagrato un
autentico caso diplomatico. Il motivo del contendere è il Mondiale
per Club. La manifestazione è fortemente voluta dalla Fifa e dal suo
Presidente. Il valore del trofeo: è inesistente. Infantino ha
concupito e lusingato i club, sul tavolo ha posto un argomento
convincente: i soldi. Ma all'improvviso è scoppiato l'intrigo
internazionale. Ancelotti è ritornato in Italia, ha affidato il suo
pensiero a un giornale amico e fidato, ed è stato perentorio: “La
Fifa se lo scorda, calciatori e club non parteciperanno a quel
torneo. Una partita sola del Real Madrid vale 20 milioni e la Fifa
vuole darci quella somma per tutta la coppa”. E ha aggiunto:
“Negativo. Come noi altri club rifiuteranno l'invito”. Un
giudizio poco tecnico e molto finanziario. Panico, putiferio. Ecco il
Mondiale per Club colpito e affondato. Dalla Spagna, e non solo, sono
state sparate un florilegio di cifre, e si è paventato un timore: i
50 milioni promessi ai club non sarebbero garantiti. La Fifa non ha
ancora venduto i diritti televisivi e deve ancora chiudere accordi
commerciali. Ma Perez, oltre a Ceferin per via della Superlega, non ha voluto farsi un altro potente
nemico. E ha fatto diramare un comunicato a nome del Real,
specificando che “in nessun momento è stata messa in
discussione la sua partecipazione al nuovo Mondiale per Club”,
i bianchi ci saranno “come previsto, in questa competizione
ufficiale che affrontiamo con orgoglio e con il massimo entusiasmo
per far sognare i tifosi”. Tutto bene e polemica prontamente
depotenziata. I tifosi possono esultare e stare tranquilli. Tutto è
fatto per il loro interesse. La tradizione e lo spirito del gioco
sono salvi. Lo spettacolo può continuare tranquillamente. E
Ancelotti dovrebbe discettare esclusivamente di questioni tecnico e
tattiche, per il bene comune. E rammentare che le parole sono
importanti.
(Foto Keystone)