Il
dibattito è aperto: qual è la cifra tecnica del calcio moderno? Jorge
Valdano ha giocato a grandi livelli, è stato allenatore, ha avuto
ruoli dirigenziali. Ma ha anche uno spessore intellettuale non
indifferente, esprime ragionamenti e pensieri pacati nella forma e
profondi nella sostanza. Le sue riflessioni hanno un obiettivo:
capire e preservare la bellezza e lo spirito del football. Nelle sue
ultime dichiarazioni ha lanciato un allarme: ci sono sempre meno
“calciatori creativi”, una tendenza che ritiene “una
perdita drammatica”. Spiega: “Il giocatore ha perso la
libertà, e se perde la libertà, perde anche la creatività. Ci sono
sempre meno giocatori esperti e sempre meno fantasiosi”.
Sottolinea: “Tuttavia, a livello collettivo, forse si gioca
meglio che mai, perché ogni giocatore controlla e passa la palla
alla massima velocità. C'è una precisione nella velocità come mai
prima nel calcio”. Poche e incisive affermazioni. Tutti usano
il medesimo schema tattico: costruzione dal basso; possesso palla. Il
campo è occupato maniacalmente. Il calciatore deve eseguire
pedissequamente le disposizioni che riceve in modo preciso, tutto è
curato nel dettaglio, deve fare diligentemente i compiti. Deve essere prima di tutto un atleta, un agonista. Il dribbling è scomparso,
il colpo di genio non è tollerato: è considerato fine a sé stesso
e non funzionale. Si può parlare di prevalenza assoluta
dell'allenatore e del suo staff pletorico. E mancano i fuoriclasse,
quelli capaci di incantare, stupire, esaltare i tifosi e il gioco.
(Foto Keystone)