EURO2024
Svizzera, buona la prima
Debutto positivo per i rossocrociati che hanno offerto un'ora di buon calcio
Pubblicato il 15.06.2024 16:54
di Silvano Pulga
Si dice spesso che 3 è il numero perfetto. E in questa prima della Svizzera si sono visti 3 gol, che valgono 3 punti e, come minimo, un'ipoteca sul terzo posto in classifica nel girone. Come minimo, appunto:  perché la Scozia vista ieri sera nella gara d'esordio a Monaco contro i padroni di casa della Germania è apparsa squadra ampiamente alla portata dei rossocrociati, oggi a loro agio contro una compagine la quale, al contrario, ha commesso tantissimi errori individuali, soprattutto in difesa. Tuttavia, va detto, saper cogliere le occasioni è sintomo di gruppo in salute e coeso, ed era questo ciò che i tanti tifosi elvetici presenti a Colonia (e quelli a casa, davanti ai maxischermi o sul divano) volevano vedere. Buona la prima, come si dice, anche se sul gol incassato la retroguardia è apparsa perfettibile. Ma, in fondo, si tratta di episodi che servono a tenere la luce accesa e a non piacersi troppo, soprattutto quando inizieranno le vere difficoltà, contro le tante corazzate che navigano in questo mare germanico. Poi, certo: queste prime due partite (soprattutto quella di ieri sera) hanno mostrato che il solco tra le varie fasce delle nazionali europee è sempre più profondo, anche se Scozia e Ungheria appartengono alla storia del calcio continentale, a differenza di altre compagini nate dalla recente disgregazione di Stati precedentemente esistenti. Un format a 24 squadre, forse, è un po' troppo largo e, specialmente nella fase a gironi, poco performante, anche se la storia recente (con l'Italia eliminata dalle qualificazioni mondiali per mano della Macedonia dell'ex Lugano Gianni Alioski) potrebbero suggerire il contrario. Ma ci sarà tempo, magari, per parlarne diffusamente al termine della competizione. Per ora, teniamoci questa Svizzera che ha offerto un'ora almeno di buon calcio, prima di mollare soprattutto con la testa. Ci sta, perché la competizione sarà lunga, e le energie mentali vanno preservate, avendone la possibilità. Un po' meno, però, quando sembra, a volte, che manchi la capacità di rimanere al di sopra di un certo limite di deconcentrazione. L'avevamo già visto in altre occasioni, in passato, e questo è un difetto che va corretto. Perché le pause non sono un delitto, ma non devono essere tali da consentire a una squadra come l'Ungheria di oggi pomeriggio di rientrare in partita, col risultato di vanificare i benefici della pausa medesima, visto che la tensione, poi, è destinata risalire, bruciando forze fisiche e mentali. In definitiva, una buona prova, sia del collettivo che delle individualità. Murat Yakin ha indovinato le mosse Duah (del tutto inatteso il suo inserimento, fatto scavalcando Okafor e Amdouni) e Aebischer i quali, nel primo tempo, gli hanno praticamente regalato mezza partita. Certamente Eupalla ha guardato benevolmente verso di lui, premiando il suo coraggio, dimostrato, oltre che dalle scelte inziali, anche inserendo un Embolo non ancora del tutto a posto fisicamente, ma in grado di capitalizzare l'ennesima topica della difesa ungherese, mettendo in cassaforte l'incontro. Buona anche l'attitudine della squadra, brava a comprendere di poter contare su giocatori in grado di attaccare la profondità, cercandoli. Qualcuno ha ancora dei margini di crescita dal punto di vista della concretezza, ma c'è anche da dire che siamo solo all'inizio. Buona la prima, quindi, in attesa dei debutti delle altre.