Automobilismo
Le Mans, è dominio della Ferrari
L'elvetico Sébastien Buemi si è classificato quinto
Pubblicato il 17.06.2024 06:07
di Silvano Pulga
Nostro padre, che ha collaborato dalla fine degli anni 50' del secolo scorso sino a fine '70 con la Squadra Corse della Ferrari (ai tempi era uno sola, più o meno sino a metà degli anni'70), ci raccontava che, se nella stagione arrivavi davanti a tutti a Montecarlo e a Le Mans, l'annata poteva dirsi positiva, anche senza il titolo mondiale Marche o quello piloti in Formula 1. Ora non ci sono più solo le immagini in bianco e nero il giorno dopo sui giornali ma i social, in tempo reale, attraverso i quali abbiamo potuto raccontare, a chi ci segue su Twitter, l'edizione 2024 della 24h di Le Mans. They did it again, dunque: la Rossa (questa edizione la numero 51 guidata da Nielsen/Molina/Fuoco) ha preceduto tutti al traguardo, in un'edizione caratterizzata dalla pioggia, e dalla necessità di centrare la giusta strategia, tra cambi gomme e ingressi in pista della Safety Car. L'intuizione decisiva, al muretto Ferrari, è stata una sosta imprevista della 499P numero 50 ai box per sistemare una portiera difettosa. Questo ha consentito alla vettura di fermarsi una volta in meno delle altre macchine di punta, precedendo così la Toyota Gazoo Racing numero 7 che pure, nel finale, aveva i parziali migliori. Al quinto posto, fuori dal podio, la numero 8 dell'elvetico Sébastien Buemi, mentre la scuderia di Maranello ha completato il trionfo con la conquista del gradino più basso del podio da parte dell'equipaggio numero 50, vincitore della passata edizione, quella del Centenario. Il finale è stato decisamente al cardiopalma, con la Ferrari numero 51 che si è uscita ai box per l'ultimo rifornimento alle 15.14, cioè a poco più di 45' dalla bandiera a scacchi, rientrando al terzo posto dietro alla Toyota numero 7 e all'altra Ferrari, le quali si sono entrambe fermate 6' più tardi. Nei giri finali, quindi, con i giapponesi dietro a inanellare giri veloci, c'era il rischio che l'auto battistrada potesse rimanere senza carburante. Molto abile, quindi, la tattica di gara tenuta dal muretto Ferrari e in pista dal danese Niklas Nielsen, in quel momento al volante, per arrivare in fondo: obiettivo centrato, e grande festa finale, per il secondo anno consecutivo. Chi ci legge sa che siamo dei tradizionalisti. Chi ci conosce di persona sa che abbiamo i capelli grigi, la pancetta e una biblioteca affollata di libri sul vecchio automobilismo, oltre a conservare come reliquie alcuni biglietti ingialliti di corrispondenza tra nostro padre e quel mondo, rosso dal vivo e in bianco e nero nelle fotografie. Certo, oggi le cose sono diverse, coi motori ibridi, il BOP e tutto il resto. Però la pioggia, le luci nella notte, l'alba e soprattutto quel rumore, diverso da quello di quegli anni però così simile, il Cavallino sulle macchine e nel box di Maranello sono un filo conduttore tra quel mondo ormai lontano nel tempo e quello di oggi. Dopo aver visto in settimana, seppur di sfuggita, le auto storiche della 1000 Miglia, non c'era niente di meglio di questo week end. Da qualche parte nostro padre e l'ingegner Mauro Forghieri, colleghi progettisti e amici nella vita, avranno visto e sentito. E ci piace pensare che staranno festeggiando nell'unico modo possibile: pane, salame e lambrusco.  
(Foto Keystone)