EURO2024
La politica nel pallone
Mbappé e Thuram parlano della situazione politica del loro paese
Pubblicato il 17.06.2024 06:53
di A. L.
Istituzioni e club preferiscono, storicamente,  un profilo defilato, la posizione è chiara: gli affiliati si devono tenere lontano dalla politica e dalle questioni ad essa attinenti. L'assunto è evidente: i calciatori pubblicamente non dovrebbero esprimere il loro pensiero, esporre le proprie opinioni. È auspicata e consigliata: la neutralità. Esercitando le sue funzioni l'atleta dovrebbe essere privato della sua autonomia e della sua indipendenza. Il problema è acuito: i giocatori sono assurti a modelli, a simboli, la loro popolarità è planetaria. E spesso sono stati, però, accusati di sfuggire e ritenuti incapaci di prendere una posizione su argomenti 'seri'. E Marcus Thuram ha deciso di parlare, non ce l'ha fatta a trattenersi. Come noto in Francia si terranno, prossimamente, le elezioni legislative, un voto che può aprire scenari inimmaginabili. L'interista ha approfittato del palcoscenico offerto dall'Europeo e non si è tenuto: “Mio papà non mi chiede altro che essere educato. Essendo cresciuto con lui, sento però la responsabilità di far passare certi messaggi”, ha aggiunto: “La situazione è seria. Questa è la triste realtà della nostra società. Dobbiamo votare e lottare come cittadini affinché il RN (il partito di Le Pen) non vinca e passi”, e ha concluso: “Spero che tutti i miei compagni condividano la mia opinione”. A rafforzare il concetto è intervenuto il migliore del mondo Kylian Mbappé: “Marcus ed io condividiamo gli stessi valori. Sono dalla sua parte. Siamo in un momento cruciale per il nostro Paese. Siamo prima di tutto dei cittadini e non possiamo essere disconnessi dalla realtà. Mi rivolgo a tutte le persone: possiamo vedere come gli estremisti siano alle porte del potere. Invito la gente andare a votare”. La Federcalcio è intervenuta, e non poteva essere altrimenti, ha invitato i calciatori a evitare “ogni forma di pressione e di uso politico della nazionale”, e ricordato che tutti “comprendessero e rispettassero la neutralità”. Ma Thuram e Mbappé forse hanno letto Antonio Grasmci, l'italiano scriveva: “Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia... non è vita”.