EURO2024
La partita che cambiò il calcio
Era il 1954 e nel mondiale elvetico ci fu l'indimenticato "miracolo di Berna"
Pubblicato il 19.06.2024 08:04
di Red.
Ci sono partite che non scadono mai. In quella residenza eterna c'è Germania-Ungheria, la finale della Coppa del Mondo del 1954 in Svizzera, due rivali che 70 anni dopo si incontrano di nuovo. Questa sera alle ore 18, proprio nel gruppo della Svizzera.
Quel 4 luglio cambiò per sempre il calcio, con un altro "Maracanazo", anche se in campo neutro, il Wankdorfstadion di Berna.
La storia del cosiddetto "Miracolo di Berna" ci ricorda che i tedeschi, che dovevano essere le vittime designate, vinsero il loro primo titolo importante nel calcio mondiale. Gli ungheresi, i ragazzi più forti del mondo in quel momento, con la magìa nei piedi, non sarebbero più stati a quei livelli.
L'Ungheria non conosceva la sconfitta da quattro anni e pochi mesi prima di andare in Svizzera avevano profanato Wembley in uno dei più grandi spettacoli della storia del calcio fino a quel momento: una monumentale vittoria per 3-6, compreso il famoso gol di Puskas. Stanley Matthews, il faro del calcio inglese, fu chiaro: "Hanno dimostrato di essere la migliore squadra contro cui abbiamo mai giocato". Nonostante si trattasse di un'amichevole, Budapest è scesa in strada per celebrare un'impresa indimenticabile. 
L'accumulo di stelle nei magiari fu tirripetibile. Con Puskas come comandante in capo, dentro e fuori dal campo, c'erano Hidegkuti, playmaker; Bozsik, organizzatore; Kocsis, attaccante; o Czibor, un'ala che giocava a tutto campo.
L'Ungheria aveva vinto l'oro alle Olimpiadi di Helsinki del 1952. La Germania arrivava dopo il ciclo nazista e i suoi calciatori, a detta di tutti, non avevano pedigree : anzi, venivano considerati alla stregua di dilettanti. Le sanzioni del dopo guerra gli avevano impedito di disputare la Coppa del Mondo del 1950 in Brasile.
Il 4 luglio, giorno della finale, tutto era pronto per un altro travolgente successo dell'Ungheria, in vantaggio già per 2 a 0 dopo dieci minuti Sembrava una disfatta tedesca e invece, capitò il miracolo. Che, come detto, cambiò la storia del calcio.
Sotto una pioggia insistente, la Germania reagì e prima del 20° minuto Morlock e Helmut Rahn avevano già pareggiato. Incredibile!
L'Unghiera non ci sta e nella ripresa attacca a testa bassa, ma si trova di fronte l'impeto degli avversari, i pali e la sfortuna.
Fino all'84° minuto, quando ancora una volta Helmut Rahn batte Grosics con un tiro basso. "Se qualcuno mi svegliasse domani o quarant'anni dopo e mi ricordasse la partita, piangerei di nuovo", ha detto anni dopo il portiere. L'Ungheria reagì e pareggiò con un gol di Puskas, annullato per un presunto fuorigioco che nessuno aveva visto.
Fritz Walter, un paracadutista della Seconda Guerra Mondiale che era stato fatto prigioniero ed era fuggito in Siberia, sollevò il trofeo come capitano tedesco. Il suo Paese riacquistò prestigio nel mondo e le strade lavarono l'onore macchiato dai nazisti. Da allora i giorni di pioggia sono diventati noti in Germania come i "giorni di Fritz Walter".
Franz Beckenbauer, leggenda del calcio tedesco e mondiale recentemente scomparsa, ha descritto Walter: "È stato il calciatore tedesco più importante del secolo". Dopo Berna, la Germania è entrata nell'élite del calcio e non ne è più uscita.
E l'Ungheria? Una vera e propria depressione colpì l'Ungheria. Nel libro "Puskas on Puskas", il mancino descrisse la delusione: "Ce lo siamo meritato. Abbiamo concesso due gol ridicoli e li abbiamo fatti rientrare in partita. Il paese sembrava un funerale. La polizia e i militari ci hanno detto di non uscire di casa per giorni".
Quando i tentacoli del comunismo imperiale russo minacciarono l'Ungheria, come poi divenne realtà nel 1956, iniziarono le defezioni in cerca di aria fresca. Puskas, Kocsis e Czibor si stabilirono in Spagna. La squadra magiara era ormai distrutta.
(Foto Keystone)