A questo punto, visto il panorama generale e la partita di questa sera, l’ipotesi di affrontare l’Italia negli ottavi di finale, dev’essere vista con moderata soddisfazione.
Non è una provocazione, è soltanto una semplice constatazione.
L’Italia, questa Italia, vista nelle prime due partite, è giocabile. Insomma, la si può battere.
Avessimo dovuto affrontare la Spagna, allora saremmo già stati sulla via di casa. Con le valigie in mano.
Contro gli azzurri, invece no.
La squadra di Spalletti ha vinto, ma non pienamente convinto, contro l’Albania, mentre contro la Spagna ha ricevuto una lezione di calcio.
Dal primo all’ultimo minuto. E il risultato striminzito di 1 a 0, è assolutamente bugiardo.
A parte Donnarumma, non c’è un italiano che può uscire con la sufficienza. Schiacciati a centrocampo, in cui anche Barella è letteralmente sparito, in attacco gli azzurri sono stati impalpabili.
Scamacca e Retegui non sembrano avere il livello internazionale e Chiesa è ormai un eterno incompiuto. Jorginho sembra il fratello gemello di Xhaka, quando gioca partite come quella contro la Scozia, mentre gli altri chi li ha visti?
Il progetto Spalletti è già traballante: Mancini, che non era riuscito a portare l’Italia in Qatar, aveva almeno vinto un Europeo. Lasciamo stare come, ma il trofeo l’aveva portato a casa.
E la Svizzera? Siamo tutt’altro che brillanti, se saremo quelli delle qualificazioni, perderemo anche da questa modesta Italia.
La speranza è quello di alzare un po’ il livello. Non è impossibile.
L’Italia è la nostra ultima speranza. Altrimenti sarà giusto andare a casa.

(Keystone)