EURO2024
Dove finisce il calcio e comincia la politica
La Serbia pretende un intervento duro e deciso dell'Uefa
Pubblicato il 21.06.2024 07:39
di Aristide Lorenzi
La politica è una di quelle categorie complicate, che ha bisogno di continue analisi e che sfuggono a definizioni precise, poiché troppo limitative. Calcio e politica è un tema delicato. La parola che in questi casi utilizzata è: strumentalizzazione. L'assioma è quello che lo sport dovrebbe tenersi lontano da simili questioni, e occuparsi esclusivamente delle vicende agonistiche. L'Europeo tedesco si sta disputando in un momento, eufemisticamente, delicato e forse cruciale per l'Europa. Il calcio è troppo popolare, è un'arma potente, di conseguenza non è avulso dal contesto sociale e non solo, anzi è pienamente coinvolto. Thuram e Mbappé hanno dichiarato con nettezza per chi si schiereranno nelle prossime lezioni che si terranno nel loro paese. I tifosi rumeni, nella prima partita della loro squadra, erano stati accusati di aver inneggiato a Putin, ma la notizia pubblicata non era vera, le immagini hanno smentito il tutto. Ma a infiammare la manifestazione continentale sono i Balcani. La Federazione serba ha annunciato che presenterà una richiesta ufficiale alla Uefa, pretende delle sanzioni contro le Federazioni della Croazia e dell'Albania. I tifosi delle due squadre, nella partita disputata il 19 giugno, hanno intonato cori comuni, mettendo nel mirino la Serbia. Hanno urlato: “Ubi, ubi Srbina”, tradotto “Uccidi i serbi”. I dirigenti serbi hanno detto: “Non vogliamo partecipare a tutto questo”, la minaccia è quella di abbandonare la competizione. Richiedono un intervento dell'Uefa, che sia tempestivo e duro. Altrimenti torneranno a casa, e non temono le eventuali sanzioni che riceverebbero.
(Nella foto Keystone, l'allenatore della Serbia Dragan Stojkovic)