EURO2024
Il Portogallo spaventa
È guidato, in campo, da due giocatori che non hanno paura di nessuno
Pubblicato il 23.06.2024 07:05
di A. L.
Che Portogallo, l'allenatore Roberto Martinez decide di non inventare l'impossibile, sospende gli esperimenti, riequilibra la squadra, e i lusitani si possono annoverare tra i favoriti per la vittoria finale. I portoghesi vivono di talento puro, giocano un calcio piacevole, le loro trame sono disegnate con perizia ed eseguite con un'intrinseca bellezza. Ma ci mettono pure tanto agonismo. E hanno grinta, non si fermano, rincorrono l'avversario e lo pressano. Due sono i capisaldi della formazione, due che sfidano il tempo, due che non hanno nessuna voglia di smettere, due che non si soffermano sul presente, sono un attaccante e un difensore: Cristiano Ronaldo di anni 39; Pepe di anni 41. Si parla di stagioni lunghe ed estenuanti, di una pletora di partite che si giocano ininterrottamente, si sottolinea il rischio di usura per gli atleti. I due mica sono d'accordo con questa tesi, non si curano di questa tendenza. Vogliono sempre scendere in campo, ci mettono sempre la gamba, scattano fino a quando ne hanno. E mostrano una condizione fisica esemplare. Sono un'autentica testimonianza. Si pongono alla testa dei loro compagni, li conducono, indicano la strada. Si parla di carisma e di voglia di vincere, si tratta di categorie che fanno la differenza. Ronaldo non finisce di stupire, è accusato di essere un egoista, contro la Turchia poteva segnare, ma ha preferito passare la palla a Bruno Fernandes, poteva essere il primo a segnare in sei edizioni diverse dell'Europeo. È colpa sua: la partita è stata interrotta più volte, per via di invasioni di campo, da parte di tifosi che volevano un selfie con il campione. Pepe è incredibile, dirige la difesa magnificamente, è semplicemente una certezza, le sue chiusure sono puntuali e precise. Ha una missione: farsi trovare sempre pronto. Gli avversari sono avvertiti: dalle sue parti non si passa.