EURO2024
Spalletti, affidati alla difesa e al contropiede
La Nazionale ha evidenti limiti tecnici e tatticamente è troppo ambiziosa
Pubblicato il 25.06.2024 06:00
di Angelo Lungo
L'Italia ha sperato, almeno quello, e alla fine se l'è cavata. Quando tutto sembrava finito, quando la seconda sconfitta in tre partite si stava materializzando, Zaccagni ha salvato il salvabile. Il laziale ha tirato fuori dal suo repertorio un tiro a giro, e il Belpaese ha tirato un sospiro di sollievo. La Croazia descritta come imbolsita e lisa era in vantaggio e stava vincendo con le pochi armi a sua disposizione. Ma è stata beffata all'ultimo. La classica azione disperata ha portato al pareggio degli Azzurri. Della partita oltre a un agonismo normale e al consueto pathos c'è poco da segnalare. La Nazionale rappresenta l'emblema della crisi dell'intero movimento calcistico. Una crisi profonda che è destinata a continuare. In Italia mancano talenti, coraggio e programmazione. Le istituzioni sono assenti, poco propense a progettare, sono interessate alla loro lucrosa “rendita di posizione”. Le recenti finali nelle competizioni europee non fanno testo e hanno ingannato e illuso. La realtà racconta di una Nazionale senza identità tattica e solo sufficiente da un punto di vista tecnico. Nelle condizioni di difficoltà l'idea è stata quella di affidarsi al “cavaliere bianco”. Il salvatore della patria è stato individuato in Luciano Spalletti. Lui, esaltato dal ruolo, ha cercato di mobilitare l'ambiente, ma è il primo, ad essere consapevole che il livello è modesto. E ha commesso un grande errore, figlio del suo ego: vuole essere un allenatore, ma dovrebbe fare il selezionatore, inventare poco e restaurare un antico sistema di gioco. Il resto è evidente, l'Italia ha solo tre giocatori di statura europea: Donnarumma; Bastoni; Barella. Non resta che prendersi la qualificazione e affidarsi all'incertezza della sfida secca. E ripartire dal passato: difesa e contropiede. E speculare sull'errore dell'avversario.
(Foto Keystone)