EURO2024
Stanno per cominciare gli Europei
La manifestazione entra nel vivo: dentro o fuori
Pubblicato il 27.06.2024 06:18
di Silvano Pulga
Un Europeo a 24 squadre che, finalmente, dopo quasi due settimane di partite spesso tutt'altro che memorabili, entra nel vivo. Certo, capiamo le esigenze delle televisioni e, visto che anche noi facciamo parte del sistema dei media, ci va bene così. Tuttavia, non sfugge ai più che, in una competizione dove già appaiono tutte le grandi tradizionali (con le sole esclusioni di Svezia e Grecia), in una fase a gironi con così tante possibilità di ripescaggio hanno vinto calcoli e necessità di non farsi troppo male, risparmiando energie preziose, a scapito di spettacolo ed emozioni.  Alla fine, il preludio del torneo ha visto una sola sorpresa (la qualificazione della Georgia a scapito della Repubblica Ceca, non proprio una compagine di prima fascia), e fatto una vittima illustre, vale a dire il calcio balcanico, che pure è una scuola tradizionalmente di livello, importante anche per il calcio svizzero, visto i tanti campioni originari di quella regione che hanno calcato, o calcano, i nostri palcoscenici pedatori. E se l'esclusione dell'Albania poteva essere tutto sommato prevedibile, visto che la compagine del Paese delle Aquile si è affacciata da pochi anni nella vetrina del calcio che conta, quella di Serbia e Croazia è certamente più rumorosa, nonostante, per ciò che riguarda i secondi, fosse inevitabile che l'anagrafe facesse sentire il proprio inesorabile peso. Ora, per i croati, molto dipenderà dalla capacità del movimento di sapersi rinnovare: lo spettro è quello della Svezia che, dopo l'addio di Zlatan Ibrahimović, al di là dell'exploit del 2016 in Russia (a spese, ahinoi, della Nati), non è più riuscita a trovare una dimensione competitiva, nonostante una scuola di grande tradizione, e una vittoria agli Europei U21 del 2015, che sembrava poter lanciare una nuova generazione estremamente promettente. Riguardo alla Croazia, tra l'altro, si tratta di una realtà geografica molto simile a quella elvetica, a livello di dimensioni territoriali e popolazione (anche se non di tessuto sociale), e per questo motivo l'abbiamo sempre guardata con attenzione, perlomeno a livello di rappresentativa nazionale: affaire à suivre, insomma. Il resto, è stato tutto sommato fatto di partite dove le grandi favorite hanno dato la sensazione di giocare spesso col freno a mano tirato. Unica sorpresa, appunto, la Georgia, ma nella quale militano individualità di prim'ordine: non proprio l'Islanda del passato recente. Ora, finalmente, s'inizia a fare sul serio. Eliminazione diretta, sfide che possono arrivare ai supplementari (o, magari, rigori), pathos e adrenalina. Ci sbilanciamo: secondo noi, le sinora interlocutorie Francia, Germania e, soprattutto, Inghilterra, getteranno la maschera. Inizieremo così a vedere bulloni roventi, intensità e campioni decisi a dimostrare tutto il loro valore. A nostro parere, queste squadre, nei giorni scorsi, hanno semplicemente preso la rincorsa e sono pronte a scattare, come la freccia incoccata in una balestra: vale a dire l'arma più letale della storia militare del Medio Evo, sino all'avvento della polvere da sparo. Prendete nota, e ne riparleremo a fine competizione.
(Foto Keystone)