Poco
importa il passaggio del turno, i tifosi dalle loro Nazionali
pretendono anche altro. È l'appassionato deluso e che polemizza.
Gareth Southgate è un uomo solo, è stato contestato con fischi e
lanci di birra. Dopo la partita contro la Slovenia voleva salutare i
suoi sostenitori, ma è stato respinto con perdite, i supporter
inglesi non hanno voluto sentire ragioni, sono scontenti, vorrebbero
vedere un minimo di gioco da parte dei loro beniamini. E lui ha
ribattuto: “Non ho visto nessun'altra squadra qualificarsi e
ricevere una reazione simile”. Ma si sbaglia al Belgio, è
successo di peggio. La squadra di Domenico Tedesco si è qualificata per gli ottavi, ma i tifosi non hanno gradito l'atteggiamento e l'attitudine
della propria squadra, e dopo la partita contro l'Ucraina sono
piovuti dai fatidici spalti sonori fischi. L'allenatore è incredulo:
“I miei giocatori non hanno capito perché ci stessero
fischiando”. De Bruyne voleva festeggiare sotto la curva, ma
quando ha capito cosa succedeva, ha voltato le spalle al suo
pubblico, ha riunito la squadra a centrocampo e ha invitato i
compagni a rientrare immediatamente negli spogliatoi. Carrasco è
duro: “I tifosi dimenticano da dove viene il Belgio. Abbiamo
passato il turno, dovremmo essere orgogliosi, Questi fischi non sono
normali”. L'altra faccia dei tifosi è quella dei tifosi e dei
giocatori della Georgia. Hanno manifestato una gioia senza fine,
un'estasi continua. La vittoria contro il Portogallo è storica e ha
sancito un clamoroso e inaspettato approdo agli ottavi. L'eroe è
Kvaratskhelia, l'attaccante ha festeggiato nello spogliatoio
indossando la maglia di Ronaldo. È una delle regole non scritte, ma
supreme del calcio: il diritto del tifoso di esultare o di
contestare. E forse gli appassionati inglesi e belgi non sono solo
risultatisti, sono anche esteti.
(Foto Keystone)