OFFSIDE
Okafor, perché non giochi mai?
Il caso del giocatore del Milan che finora è sempre rimasto in panchina
Pubblicato il 28.06.2024 09:48
di L.S.
Finora non ha giocato nemmeno un minuto e in fondo, è una piccola sorpresa.
Noah Okafor, 24.enne attaccante del Milan, non sembra rientrare nei piani di Murat Yakin, che in queste prime tre partite l’ha sempre lasciato languire in panchina.
Chi conosce bene l’attaccante e l’ha visto giocare con i rossoneri, non può che essere sorpreso. Dall’Italia molti si stanno chiedendo cosa succede a Okafor. Perché questo ostracismo nei suoi confronti in nazionale?
È vero che il rossocrociato forse non ha ancora le qualità e soprattutto l’esperienza per essere titolare fisso di questa squadra, ma resta pur sempre un giocatore che a partita in corso potrebbe rivelarsi importante.
E invece, finora, zero minuti in questo Europeo.
Andando a spulciare qualche suo dato, si scopre che in nazionale, Okafor ha la peggior media realizzativa della sua carriera: 1 gol ogni 441 minuti.
Peggio addirittura dei tre anni a Basilea, quando giovanissimo, prima del trasferimento al Salisburgo, aveva realizzato in due stagioni e mezzo, sette reti: ossia 1 gol ogni 412 minuti.
Numeri che non hanno nulla a che vedere con quelli dei suoi due club: il Milan e appunto il Salisburgo.
In Austria segnò 34 gol (alcuni anche in Europa): 1 ogni 150 minuti.
Nel Milan, che lo acquistò dal Salisburgo per 14 milioni), finora ha segnato 6 gol (fornendo due assist) in soli 1003 minuti: ossia 1 gol ogni 167 minuti.
Una differenza palese, quasi inspiegabile, tra il rendimento in queste due squadre e quello in nazionale.
Perché Okafor non riesce a imporsi con la maglia rossocrociata?
Dalla Germania si dice che il rapporto tra lui e Yakin sia ormai ai minimi termini, e visto il suo utilizzo, c’è da crederlo.
Al tecnico non piace, per dirla elegantemente, il modo in cui si allena. Si impegnerebbe poco, senza dimostrare di avere realmente quella fame per portare via il posto a un compagno.
Chi difende invece il giocatore, parla di un atteggiamento da parte di Yakin che scoraggerebbe chiunque, anche il giocatore più motivato che è andato in nazionale sperando di potersi ritagliare almeno un piccolo spazio.
Insomma, tra i due il conflitto sembra ormai apertissimo, e a meno di clamorosi colpi di scena, anche domani per Okafor ci sarà spazio soltanto in panchina. Con poche possibilità di poter entrare a dare una mano ai compagni.
Peccato, perché proprio contro una squadra come l’Italia e giocatori che conosce molto bene, il milanista avrebbe forse potuto dare una mano.
(Foto Keystone)