EURO2024
La Georgia non vuole smettere di sognare
La squadra di Willy Sagnol è una delle più belle soprese dell'Europeo
Pubblicato il 28.06.2024 13:15
di Gabriele Lombardi
Non andremo in Germania per fare shopping o turismo. Andremo con delle ambizioni”. Aveva esordito così il tecnico della Georgia Willy Sagnol alla vigilia degli europei. Parliamoci chiaro, nessuno avrebbe immaginato una Georgia agli ottavi del torneo. Per loro, anche la qualificazione era stata un fatto insperato, dove incredibilmente dopo 120’ minuti di partita e calci di rigore annessi, avevano fatto fuori la Grecia nel playoff decisivo per Euro 24. Forse è così che doveva andare. Gli Dei del calcio hanno voluto questo. La Georgia ha battuto un colpo: “Ehi, esisto anche io!”. Un paese, nel quale tensioni e interessi politici fanno da sfondo a una realtà ben poco idilliaca. Motivi, probabilmente, per il quale ancora oggi non fa parte dell’Unione Europea. Si è presa una bella rivincita, la Georgia. Il miracolo è riuscito alla perfezione. The Georgian dream, lo chiamerebbero da qualche parte oltreoceano. Raggiungendo gli ottavi di finale è riuscita oltremodo a superare le aspettative, gettando il cuore oltre l’ostacolo. Quel cuore, che ogni singolo giocatore ha messo in campo durante le tre partite del girone. Certo, la fortuna aiuta gli audaci si sa. Quello che hanno espresso Kvara e compagni, è stato un calcio a tratti ingenuo, ma soprattutto grintoso e divertente. Tralasciando moralismi e analisi tecnico-tattiche, la gara con la Turchia, per esempio, è stata certamente una delle partite più piacevoli da guardare fino adesso. I numeri e le statistiche del collettivo però sono impietosi: terz’ultima per possesso palla, ultima per tiri subiti e tiri in porta, tra le peggiori per le occasioni create. I singoli invece possono essere decisivi. Affidandosi a loro, la squadra, ha mostrato uno spirito gagliardo e spregiudicato, condito da sprazzi di sicurezza e carattere forte. Le loro armi migliori. Hanno fatto la differenza 3 giocatori, unici e speciali nel loro genere. Mamardashvili è stato letteralmente una saracinesca, con le sue 21 parate ha staccato di 8 qualunque suo altro collega: solido. Mikautadze è il goleador indiscusso e capocannoniere del torneo con 3 goal e 1 assist: sorprendente. Kvaratskhelia è stato il vero trascinatore, sia per l’impatto che il suo ruolo ha, sia per la qualità delle sue giocate e dei suoi duelli nell’uno contro uno: stacanovista. Il calcio vero ha il potere di fondere i popoli. Il tifo scalda i cuori e unisce la gente. La Georgia fa certamente sognare.
(foto Keystone)