EUROPEO2024
Siamo una macchina "perfetta"
La Svizzera vista in questo Europeo ha impressionato: dove può arrivare?
Pubblicato il 30.06.2024 11:11
di L.S.
E adesso dove possiamo arrivare? Possiamo davvero sognare in grande?Questo Europeo, i cui ottavi di finale sono appena iniziati, ci fanno dire che la nostra nazionale può giocarsela con tutti.
In questo calcio moderno, dove non sembrano esserci fenomeni, contano soprattutto l’organizzazione e le idee.
Ieri sera la Danimarca, per una questione di centimetri, non ha rischiato di provocare la prima grande sorpresa dell’Europeo.
Stasera tocca a Inghilterra e Spagna, ma l’impressione è che per nessuno sarà facile vincere.
Le avversarie ti studiano e ti chiudono gli spazi, e tu, se non hai i grandi campioni, fai fatica.
C’è molta curiosità per vedere la Spagna, che contro l’Italia aveva veramente impressionato. Dopo la prestazione contro la Svizzera, la sensazione è che sia l’Italia a rendere grandi gli avversari. Ne avremo presto una conferma.
E noi, a che livello siamo?
Stiamo giocando un ottimo calcio, con idee e soprattutto velocità. Siamo precisi con il pallone tra i piedi e si capisce, dalle giocate e dai movimenti, che siamo in fiducia.
Difficile capire cosa sia realmente successo dopo una qualificazione che aveva fatto sorgere malumori e tanti dubbi, spazzati via di getto.
Lo sport è anche questo: un giorno sei in difficoltà, il giorno dopo stai benissimo.
Una cosa però è certa: questa rosa ha dei valori. Se possiamo permetterci di lasciare in panchina (senza che giochi nemmeno un minuto) un giocatore come Okafor, è perché abbiamo tante valide alternative.
La difesa è solida, Akanji sta dimostrando perché gioca nel City e Schär ha fatto sedere in panchina uno come Elvedi. Anche Rodriguez, con tutti i suoi limiti, sta giocando ai suoi migliori livelli.
A centrocampo Xhaka ha trovato finalmente i compagni di cui ha bisogno, tutti con una bella gamba. Freuler, Aebischer, Ndoye o Widmer, gli permettono tante soluzioni quando ha il pallone tra i piedi. Lui non è mai stato, e mai lo sarà, coraggiosissimo quando è il momento di fare un passaggio, ma raramente ne sbaglia uno.
Ma la nostra forza, chi l’avrebbe mai detto, passa anche dalla fantasia del nostro attacco, con quei giocatori che palla al piede possono fare male.
Dallo stesso Ndoye a Vargas, senza dimenticare Rieder, tra le grandi sorprese della nostra nazionale. E poi ci sono Amdouni e il recuperato Zuber, per non parlare di Shaqiri ed eventualmente Okafor, pronti a dare una mano. Davvero non possiamo lamentarci.
E davanti, tra Embolo e la sua riserva Duah, stiamo decisamente bene. Ci danno profondità e imprevedibilità, oltre a dare spesso una mano in fase di pressing.
Siamo una macchina quasi perfetta, un orologio svizzero che non sbaglia un secondo.
Se è vera gloria lo capiremo presto, ma queste prime quattro partite ci fanno dire che se siamo qui, non è per caso.
(Foto Keystone/Klaunzer)