Granit
Xhaka non si è allenato con i suoi compagni, ma nessuna
preoccupazione e nessun timore, nel quarto di finale contro
l'Inghilterra ha assicurato che sarà regolarmente in campo. Ha
svolto un lavoro differenziato, la sua stagione è stata esaltante,
ma anche lunga. Si parla di un problema agli adduttori. Yakin ha
dichiarato: “È importante per noi, perché si prende
responsabilità e guida la squadra”. Il capitano ha parlato, ed
è ritornato sulla netta affermazione contro l'Italia, il
centrocampista è stato chiaro: “Vinto ancora prima di scendere
in campo, mai vista un'Italia così in difficoltà sul campo come
contro di noi”. Lui è uno che non dimentica: “C'era
ancora dolore per la nostra sconfitta di tre anni fa”, il tempo
è passato, ma il ricordo no. Sul cammino della Svizzera in questo
Europeo: “Sono estremamente fiero di quanto stiamo mostrando.
Quello raggiunto è un traguardo più che speciale. Non tanto per i
risultati, ma per le nostre prestazioni e per il gioco che
esprimiamo”. Sottolinea che contro gli azzurri, un avversario
tradizionalmente ostico, la Svizzera ha mostrato “un ottimo
livello di gioco” e “il giusto approccio mentale”.
Ma quello che emerge è “un grande spirito di squadra”, è
quello che fa la differenza e che consente di essere competitivi. La
vittoria contro l'Italia “dà fiducia”, una partita in
cui: “Siamo stati impeccabili sotto l'aspetto della disciplina,
con e senza palla”. Così si rimane ad alti livelli: “Io
odio perdere. Mi arrabbio tremendamente anche in allenamento”.
Conclude: “Abbiamo giocatori esperti e giovani. Più si diventa
maturi e più si è forti. I dati dicono che siamo noi con l'età
avanzata a correre più di tutti. Noi vecchi siamo affamati, ma anche
i nuovi lo devono essere, altrimenti ci sarebbe qualcosa di
sbagliato”. Cara Inghilterra non fai paura.
(Foto Keystone)