Prima amichevole per i granata di
Manuel Benavente e Mario Rosas (anche l’ex Barcellona in panchina
in una gara con tutti i crismi, arbitrata da Luca Piccolo). Il Lugano
ha fatto valere una chiara superiorità, soprattutto nelle segnature:
5 reti, già tre nei primi 45 minuti (Przybylko, Doumbia, Bottani –
Mattia in gran spolvero: bordate, gol e assist) ma la rete capolavoro
porta la firma del neo granata Nivokazi che con un ‘proietto’ ha
sorpreso da metà campo (!) Saipi (lontano dai pali…). Nel secondo
tempo, a ranghi completamente rivoluzionati (su entrambi i fronti),
fioccano altri due gol: il primo di Bislimi, altro giocatore
stratosferico, il secondo firmato da Aliseda. Insomma, una bella
cinquina, sabato contro lo Stade Nyonnais non si era arrivati a tanto
(2-0). Granata surclassati? Niente affatto, cinque gol sono troppi.
Difesa ballerina? Qualcosa non ha funzionato dalle parti di Serif
Berbic che ha comunque effettuato una parata straordinaria su
Marques. C’è da sperare che non si cominci a ‘sparare’ sul
portiere come s’era fatto l’anno scorso con Muci (la sua partenza
potrebbe essere motivo di rimpianto in casa ACB). All’Isola Bella abbiamo notato un Croci-Torti
sorridente, evidentemente soddisfatto dei suoi ragazzi (non c’erano
tutti, ovvio, a partire dai nazionali Steffen e Celar). Lo staff
spagnolo ha invece l’aria di continuare a essere ‘indecifrabile’. Piccolo e
uno dei suoi assistenti sono stati a più riprese ‘aggrediti’ verbalmente. L’arbitro ha fatto
orecchie da mercante, imitato dal guardalinee. Ha prevalso il quieto
vivere? Mah… in campionato queste sceneggiate non devono
assolutamente più ripetersi, pena cartellino rosso (Benavente l’anno
scorso è stato ‘costretto’ a seguire più di una partita dalla
tribuna). Le note liete di casa granata si sono notate nei duelli e
contrasti vinti. Un ottimo segnale (da tenere presente che rispetto
ai bianconeri Sauter e compagni sono in ritardo nella preparazione).
Su tutti l’algerino, ex Bienne, Nassim Djelloul L’Ghoul, un
cognome un po’ lungo (se scritto per intero, nel Seeland ha funzionato
con L’Ghoul) per un giocatore che anche in Challenge League farà
parlare di sé. Ha giocato palloni su palloni, un mediano-offensivo
di grande forza. La scena al novantesimo se l’è
presa, non poteva essere altrimenti, mister Croci-Torti. Il Lugano è
forte anche quest’anno, il titolo non dovrebbe essere una chimera.
Manca dal 1949 (da qui all’eternità), quest’anno ci è arrivato
vicino. Sulle rive del Ceresio si può sperare (non solo sperare!)
addirittura in una doppietta (coppa-campionato). Abbiamo rivolto un
paio di domande al mister, partendo dal 5-1 che suona bene per una
squadra (la sua) ma male per l’altra. Bellinzona-Lugano, anche se
amichevolmente giocato, è pur sempre il più classico dei nostri
derby. Uscire con 5 gol sul groppone non è una bella cosa…
Crus, un risultato da ritenere
ingeneroso, come ho sentito dire dai tifosi di casa, per i baldi
granata?
Esita un attimino e sorride “Non
penso, il Lugano ha fatto la sua partita. È normale che adesso c’è
una differenza tra le due compagini. Il Bellinzona è una squadra che
sta nascendo, noi una squadra che non ha cambiato niente. Abbiamo
dimostrato un’ottima mentalità, quella che ci contraddistingue nel
vincere anche le amichevoli. Partire con questo spirito è
significativo, siamo contenti. Evidentemente sappiamo che il
Bellinzona che ci sarà tra un mese non è questo, però non dobbiamo
guardare agli avversari bensì cercare di migliorarci”.
La gara di Berbic ha lasciato
alquanto perplessi i nostri tifosi (potrebbero tuttavia non essersi
resi conto dei ‘palloni d’oro’ vaganti in area e nei dintorni
dei 16 metri…). A prescindere, come giudichi la prestazione del tuo
ex?
“Tutti hanno guardato solo all’errore
che ha fatto con la palla nei piedi, a me di dubbi non ne sorgono
viste le 4-5 belle parate che Serif ha effettuato. È un ragazzo
giovane, a un giovane bisogna dargli del tempo. Tra in pali è
veramente un portiere incredibile, a Lugano pochi negli ultimi anni
sono risultati forti come lui (tra i pali). Deve progredire in tanti
altri aspetti, questo è vero, aspetti che si possono migliorare solo
giocando. Ha avuto poco spazio perché dopo i vari infortuni che si
sono verificati in prima squadra non ha potuto giocare nemmeno con la
Under 21 Promotion. Berbic è sempre stato il nostro secondo
portiere, non ha beneficiato di quel ritmo che sicuramente troverà a
Bellinzona. Giocando, ovviamente. Lo ribadisco, tra i pali è un
portiere incredibile. Dopo l’errore ha sventato con bravura un paio
o tre di sicure palle gol”.
Sefir dà l’idea di un ragazzo che
ha voglia di meravigliare, sarebbe controproducente metterlo da parte. Sei d’accordo?
“Esatto, merita sicuramente delle
chance, sta naturalmente a lui di guadagnarsi il posto. Il ruolo del portiere è delicato, sbagliare fa
parte del gioco, i portieri forti migliorano dagli errori. Non è
sicuramente l’errore di oggi che può cambiargli la stagione
(Berbic parte titolare, ndr). Un errore che deve essere anche
per lui motivo di miglioramento”.
(Foto Keystone/Golay)